Primo match del girone di ritorno per la Nuvolí AltaFratte Padova impegnata in quel di Messina nella trasferta più lontana, almeno per quanto riguarda questa parte della stagione, che attenderà la squadra di coach Rondinelli. Se messa a confronto con Pescara, recentemente battuta dalle padovane, la formazione siciliana è di ben altro spessore ed occupa la terza piazza del girone A di serie A2 femminile.
Domanda del pre gara: riuscirà la Nuvolí AltaFratte Padova a mettere in difficoltà Messina sfruttando il successo di giovedì sera, essenziale dal punto di vista psicologico?
Inizialmente la risposta è si, ma sfortunatamente per le venete l’effetto dura solamente sino al 6-5 della prima frazione, la ricezione delle ospiti è spesso in difficoltà, alcune volte Bortolot ha poche scelte in attacco, in altre occasioni la palla va direttamente in campo opposto e Messina ringrazia allontanandosi pian piano sino ad un 25-15 senza storia;
Seconda e terza frazione ricalcano o quasi la prima nel punteggio e si differiscono per piccole cose, sul 5-2 salta una parte dell’illuminazione del palazzetto di Messina e questo arriva ad essere il momento clou del set così come lo è l’iniziale 0-3 che premia inizialmente la Nuvolí AltaFratte Padova nella terza frazione della gara.
Quando però l’Akademia Città di Messina innesta la sua marcia superiore per le padovane c’è poco da fare, le padrone di casa allungano o, nel terzo set, recuperano già sul 3-3 e poi scappano via forti di un attacco trascinato dall’opposta Kelsie Payne ma nel quale emerge pure Valeria Battista. Per la Nuvolí AltaFratte Padova Alice Trampus è l’unica ad andare in doppia cifra (11).
In una serata nella quale la Nuvolí AltaFratte Padova torna ad essere quella del pre Pescara (ma onestamente lo sapevamo che Messina sarebbe stata una montagna difficilmente scalabile) la prima giornata di ritorno verrà ricordata come la giornata dedicata alla Lotta contro la Violenza nei confronti delle Donne con, nel pre gara, un messaggio letto dalle capitane delle formazioni scese in campo e il posizionamento, accanto alle squadre schierate per il saluto iniziale, di due paia di scarpette rosse come rosso è il colore che testimonia appunto la lotta nei confronti di questo fenomeno che in Italia nel 2023 ha già portato alla morte di oltre 100 donne.
Nel dopo gara le parole di coach Vincenzo Rondinelli:
“Rispetto alla prima di campionato oggi la differenza l’ha fatta sicuramente il fatto che quella gara l’avevamo affrontata senza il peso delle tante sconfitte di fila che invece accusiamo oggi, allora eravamo più libere mentalmente. Oggi ho trovato una Città di Messina cresciuta sia nel gioco che nell’opposta Payne che si dimostra come l’atleta che può fare la differenza. Noi non abbiamo inciso in battuta e specialmente nel contrattacco non abbiamo avuto quel coraggio che queste sfide ti impongono, ci siamo affidati troppo alla gestione anche quando invece potevamo osare di più”
E della regista Emma Magnabosco:
“E’ vero che oggi ci siamo trovati a scendere in campo dopo la nostra prima vittoria stagionale e questo magari avrebbe dovuto darci più sicurezze, ma è anche vero che abbiamo trovato una Messina migliorata rispetto all’andata, che abbiamo avuto pochissimi allenamenti da Pescara ad oggi e che di sicuro una trasferta così lunga non aiuta. Torniamo a casa portando qualcosa di buono che anche oggi si è visto e consapevoli di dover continuare a lavorare per le prossime e difficili sfide che ci toccheranno”
(foto sito LVF)