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All Fin ogni tanto dà sensazioni di incompiutezza. Perdere tre partite consecutive non fa certo morale, ma con la sconfitta di Castelfidardo non è caduto il mondo e nemmeno è il caso di ridisegnare il progetto di una salvezza tranquilla. Delle cinque squadre a 15 punti ha vinto solo Cremona.
Annalisa Guerrini è abbacchiata: “Provo rabbia perché ci stava riuscendo un’altra rimonta. Però non si può sempre cominciare a giocare dal terzo set. Loro hanno sbagliato qualcosa, noi ci siamo fatte imbrigliare su qualche palla facile. C’è stato un grosso errore arbitrale sul finale, ma fa parte del gioco e alla fin fine dobbiamo recitare il mea culpa e non incolpare l’arbitro. Nel primo set mettiamo che dovevamo prendere le misure: palestra bruttina e loro forzavano in battuta. Nel secondo ci siamo rese conto che potevamo fare meglio, riuscendo ad esprimerci bene nel terzo. Nel quarto ci siamo perse in qualche posizione: meccanismi ancora da oliare. Tecnicamente era una gara alla portata. A tratti abbiamo giocato meglio noi. La battuta è stato il loro fondamentale più aggressivo, però si poteva fare” conclude il capitano.
Davide Zanichelli analizza il ko: “Nel primo set siamo stati totalmente fuori partita. Nel secondo si è verificato ciò che ci capita ultimamente: partiamo bene poi compromettiamo il parziale con black-out. Nel terzo ci siamo espressi bene dimostrando di potercela giocare tranquillamente. Nel quarto dobbiamo recriminare sui troppi errori banali commessi che abbiamo pagato caro. Sì –non dimentica il coach- c’è stata sul finale una chiamata arbitrale sbagliata che ci ha condizionato e ci ha fatti arrabbiare, anche perché stai giocando male, metti giù una palla che può far girare la partita portandola al tie-break e te la fischiano contro. Però non si può limitarsi a quella. Abbiamo buttato via noi in precedenza la possibilità di andare al quinto. Loro battevano forte, lo sapevamo, ma non è stato quello a farci perdere: hanno fatto il maggior numero di ace nel terzo set vinto da noi. Al servizio ci hanno messo sotto pressione e disorientato all’inizio. Poi noi non siamo stati capaci di adeguarci e di lottare comunque, rigiocando la palla. Nel quarto set la loro battuta non è stata così incisiva e ugualmente non l’abbiamo incamerato. Non possiamo certo sperare che la caratteristica migliore dell’avversario non venga fuori. Quando sai dove l’altra squadra può impensierirti, non significa che per quell’aspetto devi per forza perdere la partita. Sono partito con Ripamonti in banda –spiega- perché contro il Sassuolo aveva fatto una bella partita, girando l’inerzia della gara; c’era poco tempo per riverificare la situazione e secondo me era giusto vedere se il trend sarebbe continuato. Conti rimane titolare e quando è entrata ha giocato bene. Sapendo che loro avrebbero battuto forte, ha preferito Ripamonti perché speravo in una maggiore stabilità in ricezione e perché su attacco scontato lei è più brava nei manofuori. Questo non comporta un merito eccessivo in chi scende e in chi sale, ma penso che sia la squadra a dover reagire a determinate situazioni. Dobbiamo essere più cinici negli aspetti che sappiamo fare bene e limitare i danni in quelli che sappiamo fare meno bene. Il campionato è aperto a ogni tipo di risultato. Tutte le partite sono alla portata e dobbiamo giocarle al 100%. Nelle ultime tre gare abbiamo raccolto solo un punto e tanto rammarico”.