Festeggia la
Yamamay l’inaugurazione del proprio palazzetto e una bella vittoria da 3 punti davanti a 2089 spettatori. C’è una gran bel clima a Busto Arsizio a sostenere Viganò e compagne, avanti per due set e poi brave e forti ad arginare il veemente ritorno di Cremona, guidata dall’ex Bacchi e molto efficace a muro. Il battimani dell’arena sospinge la squadra di Parisi, autrice di attimi di pallavolo ben giocata, con Molinengo assolutamente sopra le righe e Luciani efficacissima nei momenti difficili; fondamentale il contributo di
Saara Loikkanen, premiata come miglior giocatrice del match. L’inaugurazione: Il Palayamamay è oggi ufficialmente la casa della squadra di coach Parisi: il segno del cambiamento arriva dall’esterno, con due grandi insegne e da un totem che danno il benvenuto al pubblico di Busto Arsizio; all’interno il foyer è messo a lucido, colorato e reso piacevole dal punto ristoro e dall’esposizione di automobili; ma è l’arena centrale il centro di tutte le attenzioni: la nuova divisione tra campo e tribune da ordine e garantisce una perfetta visione anche dalle prime file, i muri vengono colorati, le finestre oscurate da rossi parasole di grande impatto. Ma la sorpresa più grande è proprio oggetto del momento ufficiale dell’inaugurazione, qualche minuto prima della gara: Enzo Barbaro, responsabile comunicazione ed eventi, parla di grande soddisfazione ed emozione, chiama l’applauso per Marco Quarantotto, responsabile dell’impianto per Agesp e uomo fondamentale in questo momento di cambiamento, introduce il sindaco Gigi Farioli, a cui va il compito di dare il via al count-down che fa calare un grande telo, posizionato a coprire tutta la parete che si affaccia sul campo dal foyer; una parete da sempre grigia ma da oggi completamente rossa, ricoperta da un’insegna tra le più grandi al mondo in un palasport (26 metri per 8), con l’effige del “Palayamamay – Maria Piantanida”: il pubblico applaude forte al tempo della musica, poi coriandoli e stelle filanti completano l’opera. Ma è poco il tempo per festeggiare, si comincia a giocare: ottima partenza per la squadra di Parisi, con una Luciani ispiratissima e con una Loikkanen subito precisa (8-4); il muro di Parenti e le schiacciate di Viganò portano all’11-6 e, nonostante Cibele tenti di tenere in corsa la propria squadra, Benini e un attacco di Fokkens portano la Yamamay a 6 (16-10). Le bustocche sembrano lanciate ma Nardini e Santini riescono a ricucire in parte il gap (17-15), Cibele arriva a -1 (17-16). Parenti e Viganò, grazie anche ad un’ottima Molinengo, rilanciano Busto Arsizio (20-17), un diagonale strettissimo della capitana, Benini e Loikkanen chiudono i conti del primo game (25-20). Cremona sembra accusare il colpo e, all’inizio della seconda frazione, commette qualche imprecisione che fa chiamare tempo subito a Micoli (3-0, 8-2); la Yamamay è qui decisa, “cattiva” e tira missili con Viganò e Benini, mentre Parenti e Luciani lavorano bene al centro e la difesa fa miracoli con Molinengo ancora sugli scudi (16-5). Il libero realizza addirittura un punto direttamente su ricezione e si mette di nuovo in luce con difese che entusiasmano il pubblico e consentono a Fokkens di distribuire a piacimento gli attacchi: Loikkanen, Viganò e Benini concludono perentoriamente 25-14. Terzo set: più equilibrata la partita ora, con Nardini che porta avanti la Magic Pack al primo tempo tecnico (7-8); Bacchi e Stufi a muro portano a 4 Cremona (9-13) e Parisi chiama tempo, ma la situazione non migliora: dopo poco le ospiti sono a 6 (10-16); è un vero e proprio black out quello che colpisce la Yamamay, che subisce i colpi di Cibele (12-19) e non riesce a trovare il bandolo della matassa; Parisi prova Valeriano per Loikkanen, Luciani realizza tre punti consecutivi (15-21), Viganò e Benini fanno sperare ancora (17-22), ma Bacchi e Stufi riescono a conquistare il set (20-25). Quarto game: avvio difficile, ma Luciani prende per mano la squadra e la riporta sopra dopo la salita iniziale (8-6); si procede a braccetto fino al 14, poi Luciani e Fokkens riescono a fare un piccolo break (16-14); gli scambi tengono con il fiato sospeso il pubblico, mentre un errore di Bacchi fa chiamare tempo a Micoli sul 18-16; il muro di Loikkanen allunga (19-16), una bomba della stessa finlandese e un muro di Luciani fanno saltare il pubblico (22-19). Una indomita Bacchi recupera (22-21), ma Loikkanen e Viganò fanno 24-21; l’emozione non è finita perchè Cremona si rifà sotto (24-23), ma Luciani chiude con una fast l’incontro (25-21).