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Megius non riesce a fare punti neanche con Bergamo. Lo Bianco e compagne giocano una partita di alto livello, soprattutto a muro (20 i punti totali), ma sfruttano soprattutto alcuni momenti in cui la squadra di Lorenzo Micelli non riesce ad esprimersi con la giusta intensità, soprattutto in avvio di primo e terzo set. Spettacolare la cornice di pubblico, con un Arcella al completo che ha sottolineato con entusiasmo i momenti più esaltanti della gara.
Per Padova torna in campo fin dall’inizio la capitana,
Manuela Leggeri, dopo una lunga assenza. La partenza di Bergamo è bruciante e il Megius si ritrova sotto 4-0, con tre muri (due di Piccinini) della Foppapedretti. Padova non riesce a trovare subito il ritmo e spiana la strada a Bergamo, che non deve fare grandi sforzi per restare davanti (8-2). Il Megius fatica in ricezione, mentre la squadra di Fenoglio ha il merito di sbagliare poco (16-10). Per fortuna Padova ritrova maggiore concretezza in tutti i fondamentali, attacco e difesa soprattutto, e riesce a rientrare in partita (18-15). La bella reazione, innescata proprio da Leggeri, però non basta: risolve il muro bergamasco (sette vincenti nel set) e la Foppapedretti chiude 25-19.
Al cambio di campo Padova sembra maggiormente concentrata e tra le due formazioni c’è un maggiore equilibrio (4-4). La Foppapedretti è sempre attenta, soprattutto in difesa, ma con un Megius meno falloso non riesce a fare la differenza dalle prime battute (8-7 Bergamo). Padova prova a pungere con la battuta di Jelena Nikolic (10-9 Megius), ma poi è Angelina Gruen a propiziare con la sua battuta il break di Bergamo (14-11). Intanto Micelli gioca la carta Parkhomenko, che esordisce così in maglia Megius. Il gap è minimo, ma importante. Padova si riavvicina grazie alla battuta tattica di Sangiuliano e a quella potente di Nikolic (19-19). Proprio la battuta tattica, questa volta di Valeria Rosso (in campo per Centoni) dà a Padova l’occasione per chiudere il set. Sfruttata da Pachale al termine di un’azione infinita: quattro attacchi della tedesca, tutti difesi da Bergamo (eccezionale un recupero di Piccinini), prima che l’ultimo non faccia esplodere il PalArcella.
La Foppapedretti approfitta come nel primo parziale della partenza un po’ “fredda” del Megius e nel terzo set si ritrova da subito a condurre (3-0). Leggeri e compagne non riescono a tenere il ritmo e Bergamo dilaga (14-7). Micelli manda in campo Mifkova e Parkhomenko per Nikolic e Buckova, trovendo una timida reazione (15-11). Anche Bergamo sbaglia qualcosa e Padova ritorna sotto sugli attacchi out di Secolo e Gruen (18-15). Poi però regala anche il Megius, anche perchè Paggi e compagne a muro sono molto attente (20-15). Proprio il muro di Paggi su Pachale, che vale il 20-15, decide di fatto il set per Bergamo (25-19 in finale).
Il quarto set invece torna ad essere equilibrato, con la battuta di Padova che comincia a creare qualche problema a Piccinini e compagne (8-7 Padova). La Foppapdretti risponde subito, con Paggi che mura un’affaticata Centoni, cui Micelli concede un po’ di riposo schierando Mifkova (8-13). Sul 21-14 Bergamo pensa già a Zurigo (sede delle final four di Champions), ma la battuta di Nikolic e i muri di Leggeri mischiano le carte in tavola (23-22 Foppapedretti). L’errore in battuta di Nikolic che chiude la serie cancella le ultime speranze per una rimonta impossibile e i bergamaschi possono mettersi a festeggiare (25-23).
Micelli a fine gara analizza il match con lucidità: «Abbiamo fatto qualche errore di troppo, soprattutto nel primo e terzo set. C’è rammarico soprattutto perchè alla fine abbiamo avuto un’altra possibilità di arrivare al tie break con una grande e ce la siamo giocata fino in fondo».