Dallo 0-3 pesante con Roma alla vittoria poco esaltante di Piacenza. L’
All Fin è cresciuto e stavolta vince e convince.
Volta e Cremona hanno riportato la stessa percentuale di positività in ricezione (80%, di cui 47% e 54% di ricezioni perfette). In attacco le voltesi hanno avuto il 44% e le cremonesi il 35%. Nei primi due set l’Esperia si riportava sotto al 23° punto delle padrone di casa, il terzo è stato combattuto punto a punto, nel quarto le collinari hanno preso il largo sul 19-18.
Evelyn Marinelli avverte il cambiamento: “Dopo l’ultima partita in casa era doveroso cercare di dare il meglio. Era una partita importantissima e l’abbiamo gestita bene. Abbiamo avuto ancora qualche momento di appannamento, ma ci sta. Match abbastanza equilibrato, ci godiamo i 3 punti. In certe situazioni abbiamo avuto quella determinazione in più che ogni tanto ci viene a mancare. Anche Cremona comunque ha giocato una buona gara. Se siamo queste? Sì – conferma il libero – ma per esserlo bisogna sempre lavorare e rinnovare buone prestazioni. Stavolta ci siamo riuscite e sono contenta che sia avvenuto in casa. In due settimane ne avremo altri due di match casalinghi e speriamo di sfruttarli al meglio. La correlazione muro-difesa è andata abbastanza bene. Avevamo il ricordo dell’andata e rispetto ad allora siamo state anche più sciolte in difesa”.
Da quando Goranova batte in salto? “Il suo problema è solo mentale – risponde Davide Zanichelli – Abbiamo girato la formazione rispetto al solito per vedere se entrava in partita. Ha fatto subito 4 attacchi buoni e quando è carica dispone anche di una valida battuta in salto. Poi si è spenta, ha attaccato meno e commesso qualche errore. Lei ha paura dei suoi errori. Contro una squadra come Cremona, che ha un gioco spinto, abbiamo provato a rischiare. Logico che appena abbiamo visto che non forzava la battuta, siamo tornati alla flottante. Comunque continueremo a lavorarci perché è un aspetto utile”.
Quanto alla partita, l’allenatore commenta: “Abbiamo fatto primo e secondo set molto belli. Sono contento di aver visto la squadra giocare in un certo modo. Qualche primo tempo non è venuto, però si è reagito bene. Abbiamo variato il gioco. Peccato per il terzo set: Ripamonti è entrata, ha girato la partita e meritava di chiudere. Purtroppo non ha sentito che aveva muro zero e ha tirato alto. Dopo un set perso così, siamo stati bravi e determinati nel quarto. Vindevoghel è stata strepitosa e non ci sono parole per descrivere la partita che ha fatto. Però questo è merito dell’intero sistema di squadra. Quando in passato abbiamo pensato si far giocare quasi solo Liesbeth, abbiamo poi perso male. Stavolta hanno giocato tutte bene e lei ha fatto la differenza quando ci voleva”.
In battuta? “Nel primo set abbiamo studiato qualcosa – dice il mister – poi abbiamo visto che stavamo facendo punti con opzioni a muro precise anche se loro ricevevano molto bene la battuta corta. Chi riceveva la battuta corta non attaccava. Poi ci siamo indirizzati su Bacchi, ma non bene. Ripamonti ha fatto qualche ace. Noi non siamo una squadra dotata di un gran servizio: molte volte – scherza – è meglio buttarla di là che altro. Anche se agli occhi si vede una ricezione avversaria facile, in molti casi ci sono delle chiavi di lettura a muro ben precise”.