Si è conclusa la terza settimana di preparazione della Trasporti Bressan Offanengo, formazione cremasca che militerà per il terzo anno consecutivo e della storia in A2 femminile. A fare il punto della situazione in casa neroverde è Federica Favaretto, opposta classe 2002 al suo primo anno nella rosa guidata da coach Giorgio Bolzoni e anche in serie A. “Lavoriamo tanto – spiega la giocatrice originaria di Binasco –c’è una visione diversa da quella a cui ero abituata: si riesce ad avere un focus maggiore su ciò che stai facendo, concentrandoti bene. Il quantitativo in preparazione è sempre elevato, ma stiamo mettendo buone basi fisiche e di gioco”.
A maggior ragione in un roster profondamente rinnovato, il fattore-gruppo è un elemento importante da costruire. “Anche in questo – prosegue Federica – le sensazioni sono molto buone, anche fuori dal campo tra qualche aperitivo e cena fatte insieme. E’ un gruppo composto da ragazze che hanno voglia di lavorare in palestra ma anche di star bene insieme, persone alla mano che hanno a cuore anche il benessere del gruppo. Cosa mi ha colpito di più di Offanengo? E’ una realtà diversa da quelle che ho vissuto prima, per ora sto osservando molto e cercando di stare al passo. Mi piacciono molto l’organizzazione, la gestione degli allenamenti e anche la tanta attenzione che si dedica alla tecnica pur essendo un gruppo di “grandi”. Nella società ho sempre trovato persone molto disponibili, anche loro animate dall’idea di star bene insieme. C’è molto dialogo, aspetto per me molto importante, e hanno a cuore le normali esigenze delle atlete. So che ci sono anche tifosi molto appassionati e che fanno sentire il calore alla squadra”.
Al termine della quarta settimana di allenamenti, quella in arrivo, scoccherà l’ora del primo test. Venerdì 6 settembre alle 19 al PalaCoim ci sarà l’allenamento congiunto con il Volley 2.0 targato Enercom Fimi (B1). “C’è tanta voglia – conclude Favaretto – di tornare a giocare una partita, sebbene informale, siamo curiose di vedere il primo impatto. Ecco, la parola-chiave è proprio curiosità”.