– Mister Dragan, dopo quasi 10 anni di permanenza in Italia ecco l’esordio nel campionato di A1, come si appresta a vivere questa nuova avventura?
“Prima permettimi di ringraziare questa società, per una doppia opportunità che mi ha dato: la prima per avermi contattato la scorsa stagione, quando ha avuto problemi.
Purtroppo in quella circostanza con rammarico ho dovuto rinunciare perché non avevo il permesso della mia ex società. La seconda, è per avermi ricontattato quest’anno, con mio grande onore, e per la possibilità che mi da di ultimare il lavoro con la nazionale bulgara, in questa stagione, prima di tuffarmi completamente nel campionato italiano. Dopo solo pochi giorni vissuti a Santeramo, mi sono reso conto di essere già a casa, trovando sin da subito l’affetto di tutto l’ambiente, dai dirigenti ai tifosi che, numerosi, più di cento persone, hanno seguito gli allenamenti. Non mi era mai successo una cosa del genere, pur avendo allenato, negli anni, da Bari fino a Torino. Ed è per questo che prometto di dare la mia anima a questa società, ai tifosi e alla città di Santeramo. Arrivo in una società che ha avuto il merito di puntare e credere, negli ultimi anni, su 3 allenatori che qui a Santeramo si sono forgiati e sono persone che io stimo tanto, da Lorenzo Micelli, a Francois Salvagni, fino a Tommy Ferrari. Sono felice di arrivare a Santeramo dopo di loro, che di pallavolo ne capivano; così come sono felice di allenare in un ambiente che la pallavolo la conosce e la sa amare. Questa di Santeramo credo che sia una realtà fatta su misura per me: una realtà carica di entusiasmo, così come lo sono io entusiasta e carico di lavorare e fare bene”
– Che gruppo ha trovato in questi primi giorno di lavoro?
“Innanzitutto ho trovato bravissime ragazze, molto disponibili. Già dopo alcuni allenamenti ci siamo capiti. A me piace l’ordine, l’ordine in campo e nel gioco, anche quando si perde. In tal senso, quando arriveranno delle sconfitte, voglio che sia solo per merito delle avversarie in campo e non per nostro demerito. Potrà succedere che subiremo il gioco di squadre blasonate come Bergamo, Jesi, Perugia, Novara, ma ugualmente voglio che le mie atlete escano dal campo sempre a testa alta. A me piace lavorare sulla forza del gruppo e sull’impegno e il ruolo che ognuna ha in campo. Ho chiesto sin da subito alle ragazze di prestare la loro qualità di giocatore alla qualità di squadra. Spero, anzi ne sono certo, che se le ragazze capiranno bene questa cosa noi ci divertiremo.
– Lei punta molto sul gruppo. Santeramo ha dimostrato, negli anni, di avere il suo ottavo elemento in campo… i suoi tifosi. Io qui a Santeramo voglio fare una cosa sola, che probabilmente è stata già fatta, e in questo non mi vergogno a dire che, se qualcosa di buono è stata fatta da altri, bisogna imitarli. Quello che io voglio è che in campo non dobbiamo scendere in sette, ma in otto, insieme ai nostri tifosi, ma ancora, dirò di più, in nove, insieme alla nostra società sportiva. Sono questi tre elementi non separabili. Voglio che squadra, tifosi e società viaggino sempre nella stessa direzione, con i propri ruoli, ma essendo un unico grande gruppo. Vedo che qua a Santeramo questi tre elementi sono già molto uniti: noi lavoreremo per unirli ancora di più”
– Alla Tena Volley Santeramo, targata 2007-2008, cosa manca per essere una squadra che può tranquillamente centrare i propri obiettivi?
“Noi abbiamo una squadra che non è completa ancora. Non sappiamo sinceramente quando andremo a completarla. In tal senso, la cosa che a me dispiace, e che, qui al Sud, non è solo questione di denaro per riuscire a portare grossi nomi, ma vi è altro. Molto probabilmente hanno influito fatti successi anni addietro in questa zona o a Reggio Calabria, che ha portato la gente a pensare diversamente. Personalmente ho trovato Santeramo Sport una società sana e meritevole dell’attenzione anche dei grandi nomi. Questa è una società che giorno per giorno sta crescendo e che si sta ponendo degli obiettivi precisi. I nostri sono quelli, non tanto di promettere di far sognare i nostri tifosi, in quanto non siamo né maghi, né illusionisti, ma di creare una realtà, una società che assicuri a questa gente un futuro pallavolistico e che si possa salire di prestigio, negli anni, gradino dopo gradino. Tornando a quello che si diceva prima, che società come la nostra trovano difficoltà a completare subito il roster, devo aggiungere che condivido la scelta di Donato Sirressi e della Tena Volley di attendere qualche giorno in più, piuttosto di prendere gente che faccia solamente numero o, semmai, di sottostare alla legge delle grandi cifre e semmai ritrovarsi a spendere tanti soldi e avere gente che non ti mette la palla a terra. Noi dobbiamo puntare su un vero giocatore, oppure continuare a lavorare con maggiore impegno, dopo l’arrivo di Soninha e Dushkyevich, guardando alla nostra strada e senza lamentarci.
– Quali le tappe di avvicinamento al campionato?
“Noi abbiamo preparato, insieme a Fabrizio Grezio, ragazzo splendido e preparato, che la società mi ha messo a disposizione come secondo allenatore, quando è stato con me 10 giorno in ritiro in Serbia con la nazionale della Bulgaria, un programma mirato ad arrivare pronti all’inizio del campionato e della Coppa Italia. Già martedì abbiamo fissato una gara amichevole con l’Altamura, prima del quadrangolare che ci vedrà impegnati il prossimo week-end a Busto Arsizio, con la squadra di casa, con Bergamo e Novara. Stiamo valutando l’invito ad altri tornei. Di certo non mancheranno le occasioni per rodare il gruppo che abbiamo a disposizione.
– Il tuo esordio nel massimo campionato italiano, in quel di Perugia, sarà battezzato dalla presenza in campo di tua moglie Neli Marinova, alzatrice della squadra campione d’Italia.
“Si è vero, davvero una coincidenza particolare. Credo che il discorso Neli (si parlava di un suo arrivo a Santeramo) abbia stimolato la società Santeramo Sport a dare ancora più importanza al ruolo del palleggiatore. In tal senso credo che Fernandinha sia un ottimo palleggiatore, pur avendo meno esperienza, ma anche 9 anni in meno rispetto a mia moglie. Neli è una giocatrice che, probabilmente, il prossimo anno smette, anche perché dobbiamo pensare alla nostra famiglia. Devo dire che, al momento, io preferisco questa giocatrice (Fernandinha), non perché sia più forte di Neli, anzi è il contrario, Neli è sicuramente più forte; però io garantisco che Fernandinha sarà una bella sorpresa di questa stagione agonistica, e, secondo me, un salto di qualità ce lo darà proprio lei. E da questo punto di vista io sono molto contento. Per quando riguarda l’esordio in campionato, devo dire che, oltre al discorso Neli e la gara di Perugia, io sono innanzitutto orgoglioso di essere qui a Santeramo e di poter giocare le prime quattro partite contro le squadre più forti d’Europa e forse, a livello di club, anche più forti al mondo. Mi voglio sbilanciare dicendo che, se da queste quattro partite, dovessimo guadagnare 3 punti, sono convinto che per noi si aprirebbe il discorso play-off. Punti importanti contro squadre che mirano a vincere lo scudetto ci servirebbero non solo per centrare un traguardo prestigioso, ma soprattutto per il morale e per acquisire una mentalità vincente. Credo che sia importante affrontare nelle prime quattro gare le squadre più forti, in quanto, dopo avremo un mese di stop per lavorare e tornare pronti in campo per le gare che, più delle altre, bisognerà vincere. In tal senso non voglio escludere l’importanza della Coppa Italia, una manifestazione che non ci porta i play-off e che può non portarci a nulla, ma che io non voglio sottovalutare, in quanto può servirci ad aiutare ad allenare la nostra mentalità di scendere in campo per dare il tutto per tutto. Anche i tornei e le amichevoli ci serviranno e non poco, sia per crescere che per imparare ad assaporare il gusto della vittoria.