Fabris a “Sport Senators”: “Vogliamo rendere la pallavolo femminile più visibile, ma serve un piano sugli impianti”
Autore: Lega Volley Femminile
17 Gennaio 2025

Il Presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile Mauro Fabris ha rilasciato un intervista a Sport Senators, cominciando con il premio ricevuto da Paola Egonu e proseguendo con la crescita del campionato femminile in questi anni, prima di una chiusura guardando al prossimo futuro.

La nomina di Egonu come miglior giocatrice al mondo è una conferma del valore del nostro campionato?

Sì, anche se questo è un premio che hanno dato i responsabili social della Volleyball World, però è uno dei tanti riconoscimenti che rappresentano il valore del nostro campionato. Lo scorso anno le squadre italiane hanno conquistato tutte le coppe europee; Conegliano ha vinto il Mondiale per Club con Milano giunta terza e a Parigi la Nazionale si è messa al collo l’oro. Tutto ciò dimostra come il nostro sia il campionato più titolato al mondo oltre a esser il più seguito e il più partecipato visto che possiamo vantare atlete provenienti da trenta diversi paesi. Il premio a Paola è quindi soltanto una conferma, considerato che nella top ten di quella classifica sono presenti ben altre sei atlete che giocano nel nostro torneo.

Quanto è cambiato il campionato da quando è arrivato lei nel 2006?

Come Lega abbiamo ricostruito il campionato pezzo dopo pezzo insieme ai Club, dandogli un’identità specifica. Quando sono diventato presidente, il nostro torneo non aveva un’identità, non c’era un ente televisivo che trasmettesse tutte le partite e si parlava decisamente di più della pallavolo maschile. Per dare un’identità abbiamo per esempio contornato di rosa i campi dove giocano le ragazze, cosa che è stata copiata dalla Lega Americana che ha aperto i battenti lo scorso anno. Abbiamo creato la prima tv di Lega, abbiamo lavorato molto per equiparare il campionato femminile a quello maschile. Per esempio, in passato lo stesso arbitro avrebbe guadagnato di più se avesse guidato una sfida al maschile piuttosto che al femminile. Abbiamo inoltre tolto club che utilizzavano la pallavolo per altro, aprendo alla massima trasparenza del movimento e consentendo agli imprenditori sani di entrare nel nostro sport senza rischiare di mischiarsi con realtà non trasparenti. Tutto ciò ha spinto gli imprenditori di primo livello a investire, non ricoprendo più il ruolo di mecenati, ma di finanziatori che hanno bisogno di avere tempo per rientrare dall’investimento. È una realtà che non nasce per caso, sia dal punto di vista sportivo con il risultato di Parigi che era atteso da tempo, che da un punto di vista economico. È un dato, inoltre, che tutte le giocatrici della Nazionale giochi nel nostro campionato rispetto al passato e ciò accade perché abbiamo un sistema sano, trasparente, che possa pagare il cachet di atlete importanti.

PER L’ARTICOLO COMPLETO CLICCA QUI. 

Visualizza sponsor