“Abbiamo fatto qualcosa di speciale e ce lo dobbiamo ripetere spesso per non dimenticarlo”. Carlo Parisi apre con questo monito la settimana che porta al debutto assoluto nella ChorusLife Arena di Bergamo.
Che cosa significano questi Play Off?
“Un traguardo che, secondo me, bisogna apprezzare molto.
Per la situazione che si era creata dopo la salvezza dello scorso anno, nessuno si aspettava un traguardo di questo tipo e quindi è un grande successo e ce lo dovremmo ripetere spesso. Anche se il finale di campionato, per tutta una serie di motivi, non è stato così esaltante, abbiamo comunque conservato un posto nei play off per non parlare di una salvezza tranquilla considerando che all’inizio in molti ci davano per retrocessi.
Ci sono solo che aspetti positivi in una stagione come questa”.
Qual è stato il segreto per esserci arrivati con un gruppo che all’inizio si poteva definire acerbo?
“Un segreto non c’è. C’è il fatto che il lavoro fatto insieme alla società per allestire questa squadra si è rivelato corretto, perché alla fine questo è un gruppo di ragazze che ha lavorato sin dal primo giorno, consapevole dell’obiettivo di una salvezza a tutti i costi. E che ha lavorato sempre, anche quando il nostro precampionato non aveva dato dei grandi segnali.
Strada facendo, questa squadra ha acquisito la consapevolezza che ci ha permesso di ottenere risultati anche, in certi momenti, al di sopra di quelle che erano le nostre possibilità. Per merito nostro o un po’ perché abbiamo incontrato delle situazioni che ci hanno facilitato, però alla fine è tutto di guadagnato.
Quindi, un vero segreto non c’era, ma, come si dice in gergo, abbiamo tirato la carretta veramente con tutte le nostre energie sia fisiche che mentali e abbiamo raccolto i frutti che ci hanno garantito una salvezza molto anticipata. E anche qui bisogna veramente riconoscere il grande lavoro fatto da queste ragazze”.
Quale è stata la Bergamo più bella durante l’anno?
“Quella a cavallo delle vacanze di Natale. Quando abbiamo messo insieme una serie di risultati insperati come il tre a zero di Pinerolo e il tre a zero contro Busto che veniva da una serie positiva che l’aveva portato dalla zona retrocessione a quella play off. Noi lì abbiamo dato il massimo e abbiamo raccolto il massimo. Secondo me, il mese di dicembre e l’inizio del mese di gennaio, quando siamo andati a vincere a Talmassons, sono stati il cuore della nostra stagione”.
Ora arriva questa partita speciale su un palcoscenico altrettanto eccezionale. Da vivere come un premio?
“Sì. Mi piacerebbe che la giocassimo così, perché è un risultato che ci siamo guadagnati. È un premio e il premio è anche quello di giocare con la squadra più forte del mondo che si troverà di fronte una squadra molto giovane, con tante giocatrici che per la prima volta hanno giocato in Italia, con le giovani e anche con qualcosa di esperienza. Soprattutto con qualche scommessa vinta sul campo. Quindi lo spirito che ci deve accompagnare è quello di imparare a giocare contro squadre come Conegliano, che ha il pregio di mettere a nudo i limiti avversari. E a volte anche le differenze che ci sono tra noi e loro, che ci sono e sono tante. Ma lo spirito che ci deve accompagnare è quello di godersela. E di godersi, in particolare, questa partita di ritorno dove ci sarà sicuramente l’emozione di giocare su un palcoscenico come questo palazzetto che, solo visitandolo senza allestimento da gara, mette un po’ in soggezione.
Ci piacerebbe poter onorare l’evento con una bella partita. Sappiamo benissimo che il pronostico è quello e sarà sicuramente rispettato, ma il nostro obiettivo è quello di tenere in campo più possibile Conegliano e godercela in questo modo”.
È anche un premio ai nostri tifosi.
“Questa è una parentesi a parte. In questa mia prima esperienza a Bergamo sono veramente rimasto impressionato per il grande attaccamento e la grande fede che questi ragazzi hanno dimostrato durante tutto l’arco della stagione. Ci hanno seguito dappertutto anche in complicate trasferte infrasettimanali dove erano a momenti più numerosi dai supporter che ci ospitavano. Quindi meritano un grande riconoscimento, perché dimostrano che i tifosi vivono anche di questa fede che gli può fare dispiacere nelle sconfitte, ma alla fine stanno sempre vicino alla squadra ed è una cosa che io da tempo non vedevo. Stanno dimostrando di essere veramente speciali”.
Si attende un grande pubblico alla ChorusLife Arena. I 5000 di Bergamo possono aiutare a mettere un po’ di soggezione a Conegliano?
“Il rischio forse è il contrario… Perché sono abituati a grandi platee. Per noi è invece un esordio. Dovremo isolarci sapendo però che, a differenza di altri palazzetti, gran parte della gente se non la quasi totalità, viene per stare vicino a noi. Ci saranno tifosi di Conegliano certamente, ma ci saranno tanti nostri tifosi che vorranno stare vicini alle ragazze proprio perché hanno un impegno abbastanza pesante e vorranno sostenerle”.