ITALIA-REP. DOMINICANA 3-0 (25-17, 25-16, 25-17)
ITALIA: Piccinini 11, Barazza 9, Cardullo (libero, 69% ric. pos.), Aguero 10, Lo Bianco 7, Del Core 8, Gioli 11, Guiggi N.e.: Secolo, Anzanello, Ortolani, Ferretti. All.: Barbolini.
REP. DOMINICANA: Eve 3, Nunez 2, Castillo, Caso Sierra (libero), Del Rosario Gina 2, Arias Done 2, Cabral 11, Echenique, Rondon Martinez 6, Rodriguez Andino 5, De La Cruz 11. N.e.: Del Rosario Ginette. All.: Beato.
Arbitri: Tano (Gia) e Vereecke (Fra)
Note: durata set 21′, 20′, 119′. Tot.: 1h. Spettatori 4.370
Le cifre – ITALIA: 4 muri (1 Barazza, Gioli, Del Core e Lo Bianco); 6
ace (2 Barazza e Lo Bianco 1 Del Core e Aguero), 9 errori (di cui 4 bs e 3 invasioni); 51% attacco; 75% ric.; REP. DOMINICANA: 8 muri (2 De La Cruz, 1 Nunez, del Rosario, Eve, Cabral, Rondon e Rodriguez), 19 er (di cui 6 bs e 2 inv), 38% at., 50% ric.
TOKYO – E’ un rullo compressore, questa Italia di Barbolini che salta, spianandolo ogni genere di ostacolo. Oggi è toccato alla Repubblica Dominicana, giovane e baldanzosa compagine centramericana, costretta a cedere sotto i colpi implacabili di un’Italia capace anche di sfruttare al massimo l’inesperienza delle rivali. Seconda sfida e seconda vittoria alla Coppa del Mondo per Lo Bianco e compagne, il dodicesimo successo di una serie ci auguriamo la più lunga possibile. Così continua l’approccio positivo delle azzurre nella scalata ai primi tre posti che valgono il biglietto per la Coppa del Mondo, una sorta di riscaldamento in attesa di sfide più impegnative.
La notizia del giorno arriva dal ritorno ufficiale tra le titolari di Francesca Piccinini, il martello della Foppapedretti Bergamo si è ripresa infatti il posto di schiacciatrice nel sestetto base scelto da Barbolini, ripagando il tecnico con una prestazione davvero promettente. Ottima in difesa, puntuale in attacco e la solita macchina da ricezione. Con lei, non a caso, le azzurre sono salite al 75% come ricezione di squadra complessiva, una cifra altissima, una sorta di puzzle che si completa con la Picci accanto a Del Core e Cardullo a formare una muraglia arretrata davvero compatta e difficile da penetrare. Con una premessa del genere, la superiorità già acclarata nei confronti delle dominicane è diventata un abisso insuperabile, nonostante la buona volontà del gruppo formate da
tante ex del campionato italiano (De La Cruz e Rondon, Padova; Arias Done Conegliano e Rodriguez Sassuolo) che hanno fatto intravedere un ottimo potenziale sotto la pelle di una squadra che insieme alla Serbia è la più giovane come età media della Coppa del Mondo.
Non a caso, l’altro aspetto fondamentale che ha prodotto una differenza così ampia in appena un’ora di gioco, è la gestione degli errori: l’Italia ne ha commesso solo 2 in attacco con 4 battute sbagliate; le domenicane sono arrivate a quota 11 più 6 servizi.
Insomma, un’altra partita senza storia come quella con la Thailandia, dove comunque le azzurre hanno dovuto impegnarsi un po’ di più, faticare per l’assenza di ritmo in una partita carica di errori. Il muro dominicano ci ha un po’ infastidito ma al centro siamo passati con regolarità grazie a Barazza e Gioli, sempre perfette e con la Piccinini pronta a riappropriarsi di quello che evidentemente sentiva suo. Non c’è stato nemmeno bisogno di scomodare la migliore Aguero, che si è comunqque fatta sentire nei momenti giusti. Da segnalare la splendida prestazione della Lo Bianco che oltre a palleggiare alla sua maniera, ha firmato anche 7 punti con 2 ace e 1 muro.
Domani mattina si chiuderà questo primo ciclo di partite prima di
trasferirsi ad Osake dove martedì affronteremo subito la Serbia.
Hiro Seneito per legavolleyfemminile.it