SAPPORO – L’uno accanto all’altro, sorridenti, con tanto di foto formato famiglia. Il passato, Marco Bonitta e il presente Massimo Barbolini delle donne che schiacciano in azzurro si salutano calorosamente prima della conferenza stampa che precede l’inizio del terzo round di questa Coppa del Mondo, parlottano e si mettono, ridendo, in posa per la foto ricordo.
Domani il destino della Coppa del Mondo dell’Italia passa proprio per la sfida con le polacche allenate dal loro ex tecnico, quello irpudiato un anno fa a Reggio Calabria.
Grande serenità colletiva, almeno di facciata, ma chissà cosa cova sotto le ceneri. Ce ne accorgeremo domani. Ieri intanto trasferimento a Sapporo, nell’isola di Hokkaido, sede della prima olimpiade invernale asiatica nel 1972 (Gustavo Thoeni vinse un oro e un argento in speciale e gigante).
Anche a parole c’è grande tranquillità: “Siamo imbattuti, è vero, dice Barbolini, ma sappiamo bene che questi due gironi che mancano decideranno la classifica finale. E’ ancora tutto da giocare.. Domani giochiamo contro una buona squadra che con le tre lunghe in campo ha trovato un buon equilibrio visto che mura, attacca e serve molto bene.
E’ vero che ha tre sconfitte ma è anche vero che le ha sofferte contro Brasile, Cuba e Stati Uniti, sfiorando il successo con Cuba. Direi che è abbastanza per capire che è una squadra forte”.
Marco Bonitta fa pochi riferimenti all’Italia: “Stiamo pensando che
abbiamo raggiunto una buona qualità di gioco, ma ci mancano i risultati.
Mi auguro di continuare a migliorare, magari i risultati arriveranno,
chissà forse proprio domani. Quella con l’Italia resta comunque una partita difficile”.
Al campo l’ardua sentenza.
Hiro Seneito per legavolleyfemminile.it