Tena Santeramo: a tu per tu con Mila Rizzo
Autore: Lega Volley Femminile
4 Dicembre 2007

Nuovo appuntamento con la rubrica “A tu per tu!”. Ospite di oggi è Mila Rizzo, la bella e brava centrale della Tena Volley Santeramo, nata 30 anni fa a Rovigo. Un ringraziamento particolare va a Mila per il modo in cui ha saputo interpretare l’intervista, ma soprattutto per la genuinità e la naturalezza con la quale ha risposto.

– Mila, in che modo e quando nasce il tuo amore per la pallavolo?
Devo dire che io, ancor più delle ragazze della mia età, sono stata rapita da quel personaggio dei cartoon che portava il mio stesso nome e giocava a pallavolo. Seguendolo mi sono sentita una prescelta, anche perché da poco avevo iniziato ad andare in palestra. Questo all’età di 11 anni. Ma credo che l’amore per la pallavolo sia nata prima di guardare Mila dei cartoon, quando i miei genitori per la prima volta mi portarono in una palestra.

– Che peso hanno avuto i tuoi genitori nelle tue scelte?
Direi che sono stati fondamentali. Mi hanno aiutato tantissimo e spronato tantissimo a fare questo sport o, per lo meno, provarci. In questo ha influito più il mio papà che mia mamma. Nel senso che mio padre mi avrebbe mandata anche in capo al mondo pur di farmi diventare una brava giocatrice di pallavolo; mia madre invece era un poco più chioccia, aveva paura che potessi andare troppo lontano. Ma comunque, entrambi, mi hanno sempre spinta ad andare avanti e mi hanno dato il loro appoggio. Sono andata via di casa a 14 anni, anche se non molto lontano, cambiando ogni anno scuola, fino a 17 anni, quando mi sono diplomata in provincia di Rovigo. Dopo è iniziata la mia vera vita da pallavolista.

– Mila Rizzo in che modo riesce a gestire il rapporto con il proprio fidanzato, soprattutto adesso che la distanza è notevole.
Devo dire che da quando io è il mio fidanzano stiamo insieme, 5 anni, è la prima volta che stiamo così distanti. Comunque questo distacco lo viviamo bene, anche perché la scelta di venire a giocare a Santeramo, è stata una scelta condivisa. Questa estate eravamo decisamente d’accordo tutti e due che quella di Santeramo era una esperienza assolutamente da provare. Volevo fare l’A1, Santeramo me ne dava l’occasione ed io, con l’avallo del mio fidanzato, ho accettato volentieri. Per quanto riguarda il nostro rapporto, ci vediamo una volta ogni tre settimane. Anche questo aiuta, sapere che ogni tot tempo ci si vedrà. E poi non siamo più dei bambini, io ho compiuto 30 anni da poco, mentre lui ne ha 46, quindi sappiamo come affrontare queste cose.

– Da zero a cinque… quanti figli vorresti avere in futuro?
(Mila sorride) Io ti dico che dovrei fare una media tra me e il mio “moroso”. Il mio moroso non ne vorrebbe alcuno, mentre io ne vorrei almeno quanti ne ha concepiti mia madre (siamo 4 sorelle); quindi facendo una media dico 2.

– Che madre sarai, te lo sei mai chiesto?
Spero soprattutto che mio figlio un giorno possa dirmi che sono stata una brava mamma. E’ una domanda difficile, poterti rispondere adesso, però credo che potrei essere una mamma molto gelosa, sono infatti gelosa delle persone a cui voglio bene, è un mio pregio, ma anche un mio difetto. Di certo sarò una madre presente, per quanto riguarda l’affetto e le coccole; per quanto riguarda le scelte cercherò di potergli dare dei suggerimenti sulla base delle mie esperienze di vita. Nella vita si impara sulla propria pelle, ma questo soprattutto quando si cresce. Pertanto finché è piccolo voglio tenerlo per mano, poi, ad un certo punto sarà il momento di lasciarla questa mano, sperando di avergli insegnato abbastanza.

– Per una donna del volley conviene di più “essere” o “apparire”?
Io direi assolutamente “essere”, soprattutto, nel mio campo, visto il livello di gioco molto alto, una buona giocatrice. Ma visto che sono anche una persona che ci tiene al bell’aspetto ti dico anche che, “apparire” come una giocatrice curata, è importante anche se non fondamentale. Ma credo anche che le due cose possano conciliarsi tra di loro. Una ragazza può essere una bravissima giocatrice di pallavolo e allo stesso tempo tenere al proprio aspetto e alla propria immagine.

– Santeramo per te che tipo di amore rappresenta?
Santeramo per me rappresenta l’Amore per la pallavolo con la A maiuscola. Ho sempre pensato di non riuscire ad allontanarmi così tanto da casa per la pallavolo, perché sono molto legata alla mia famiglia, alle mie sorelle, alla mia vita in famiglia. Essermi spostata di tanto mi ha fatto capire quanto io amo questo sport!

– Primo anno per te in A1, credi di essere arrivata in ritardo nella massima serie?
Non credo che sia arrivata in ritardo. L’opportunità che ci viene data credo che sia legata al momento in cui la si vive. Credo che per me questo era il momento di giocare in A1 e farlo qui a Santeramo. Anche se, con il senno di poi, potrei dirti che forse, in passato, alcune scelte le ho sbagliate.

– Il volley per te rappresenta l’amore della tua vita o un amante passionale?
Credo che, sotto questo aspetto, la pallavolo sia l’amore della mia vita non un amante passionale. Non ho ancora le idee chiare su cosa fare in futuro, ma mi piacerebbe non perdere il contatto con la pallavolo, anche perché quello del volley è un bel mondo.

– Ti invitano a realizzare un calendario per Max: 1. non accetti 2. accetti perché la posta è alta 3. accetti a condizione che il ricavato vada in beneficenza.
Io accetterei di fare il calendario a condizione che il ricavato vada in beneficenza. A me, devo dire, sarebbe piaciuto fare un calendario, non lo nego. Se poi il ricavato va in beneficenza sono ancora più contenta, così ho la scusa per averlo fatto (sorride), scherzo! Credo che la fotografia sia un’arte. Ci sono delle foto stupende, soprattutto quelle da calendario, che rendono bellissima chiunque. Mi sarebbe piaciuto provare questa emozione: guardare una fotografia e non riconoscersi. Comunque ti dico che, siccome amo tanto gli animali, donerei i soldi della beneficenza per un canile. Anche se, i soldi per un mio eventuale calendario, forse non basterebbero per un solo cane… figurati per un canile intero!

– Mila Rizzo + Tena Volley Santeramo + 63° Campionato Italiano di Volley =?
Sinceramente spero che queste tre cose rappresentino il mio punto di partenza per il prossimo futuro, per fare bene e semmai chiudere tra 5 anni. Mila c’è! Devo dire che Mila rappresenta la base; mentre Tena Volley Santeramo (la squadra che mi ha dato questa opportunità) e il 63° Campionato Italiano il punto di partenza per chiudere tra un po’ di anni nella massima serie. Sono una persona che non mi pongo dei limiti: una giocatrice che, anche a 30 anni, vuole sempre più migliorarsi.

– Qual è il saluto finale di Mila Rizzo.
Più che lanciare un messaggio posso dire che sono rimasta veramente colpita e affascinata di cosa significa vincere una partita in casa, nel Pala Cooper, ed essere ovviamente una giocatrice del Santeramo. Mi riferisco soprattutto alla partita vinta contro Novara in campionato: è stata un’emozione grandissima. Ho sentito veramente i brividi per il sostegno che ci ha dato il pubblico che non è stato zitto un momento. In un palazzetto così grande, riuscire a trasmettere questo calore, questo affetto, ma anche questa presenza con la voce, con i cori, è stata un’emozione veramente fortissima e quindi voglio ringraziare i nostri tifosi, il nostro pubblico per avermi fatto provare questa splendida emozione! Essere una giocatrice del Santeramo e vincere davanti ai propri tifosi, al proprio pubblico, è un’emozione unica!

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