Minetti Infoplus Imola: microfoni al presidente Coviello
Autore: Lega Volley Femminile
24 Marzo 2008

È di queste settimane l’annunciata rivoluzione della FIVB sull’utilizzo e sul tesseramento delle giocatrici straniere, che di fatto innalzerà il numero di atlete italiane nei campionati di Serie A. Le limitazioni saranno inserite gradualmente, ma già dall’anno prossimo saranno solamente due le extracomunitarie schierabili in campo contemporanemente, senza però limiti per quanto riguarda il loro
tesseramento. Le giocatrici “tesserabili” provenienti da federazioni estere scenderanno invece a 4 nella stagione 2009/10 e a 3 in quella successiva, mentre resta ancora da sciogliere il nodo comunitarie; per i prossimi due anni il problema non si porrà, dato che le atlete provenienti dagli stati membri della Comunità Europea saranno qualificate come “local players” e considerate alla stregua delle italiane.

I cambiamenti regolamentari non sconvolgono la politica del club biancorosso, che può già vantare un parco-giocatrici in buona parte italiano e molte atlete giovani pronte al grande salto nella massima serie.
Di questo e di altri argomenti hanno discusso lungamente prima dell’incontro di Perugia il presidente Coviello e l’allenatrice Manù Benelli, che durante il viaggio hanno avuto modo di stilare un primo bilancio di una stagione logisticamente travagliata, ma che comunque ha consentito al club di mantenere il patrimonio dell’A1 e di conquistare l’argento europeo nella Challenge Cup, “meno brillante dell’oro ma pur sempre di metallo prezioso e conquistato di fronte a una grande squadra portata al tie-break di fronte a 3.000 tifosi da bolgia … infernale”, ha detto il patron biancorosso.

Coviello ha così proseguito: “Certo, stare lontano dalla squadra per mesi non mi ha consentito di valutare tempestivamente,
fino a che non siamo tornati a Vicenza, tutta una serie di interazioni e, di conseguenza, di portare quel contributo personale di esperienza e di visione globale dei vari aspetti di una squadra, la cui valutazione è molto utile agli allenatori intelligenti come la nostra Manù, che avrei incoraggiato e spinto di più su certe strade a noi consone. Abbiamo, così, pagato troppo l’inesperienza di uno staff medico singolarmente formato da bravi professionisti, ma digiuno dei tempi e delle necessità di una squadra di A1, così come, ad esempio, è stata più lenta del possibile la valorizzazione di Matea Ikic, prima, e quella di Valentina Tirozzi, poi. Ma, ripeto, nonostante questi inconvenienti siamo rimasti in A1 per il decimo anno consecutivo, terzo club in assoluto per anzianità in A1.

Tornando poi a Vicenza, appena ho capito che i problemi sia a livello gestionale che sportivo, che lì si sarebbero acuiti, qui li avrei potuti affrontare diversamente e con reali prospettive future, abbiamo accelerato il recupero della parte progettuale. Che però, se vuole pensare a successi anche con la prima squadra, deve passare per un significativo rafforzamento societario, al quale sto lavorando e senza il quale le prospettive saranno per forza di cosa minori e basate essenzialmente sulla continuità, prima di trovare qualcuno a cui passare il timone perché da solo sono arrivato al massimo di quello che potevo fare.

Oggi ci troviamo, lo dicevo a Manù, con un patrimonio di
giocatrici invidiabile se nella squadra che ha vinto con la Foppapedretti e col Famila Chieri, non sfigurando neanche sabato col Perugia di Francia, Gioli, Pachale e company, hanno giocato da titolari tre ragazze del nostro vivaio, Dall’Igna del 1984, Tirozzi (1986) e De Gennaro (1987), oltre a Matea Ikic, che è una nostra ulteriore scoperta e che è nata solo il 2 maggio del 1989 e a Ivana Curcic, da noi lanciata in Italia quando club di A2 addirittura l’avevano scartata!

Intorno a questo nucleo (magari con la nostra Paccagnella a
issare per il sesto anno consecutivo la bandiera della società e tenendo con noi alcune altre giocatrici che quest’anno hanno ben figurato, aiutate anche dall’immensa classe di Leggeri e Mifkova) si potrà costruire una squadra vincente nell’arco dei prossimi anni se avremo le risorse giuste, senza dimenticare che in B1 cominciano a scalpitare sulle orme delle loro compagne già in A1 giocatrici come Astarita, Strobbe e tante altre.

Il prossimo anno, quando entreranno anche in vigore le nuove norme internazionali che, limitando le straniere extracomunitarie, finalmente riconosceranno il lavoro di chi da tempo ha puntato risorse tecniche ed economiche sui vivai, non dovremmo più sottostare alle vere e proprie violenze subite a Vicenza negli ultimi due anni, non tanto per i lavori fatti con estrema lentezza al palasport, ma per l’insensibilità di chi poteva aiutarci ad attenuarne le conseguenze negative sulla gestione economica e sportiva del club, che intorno all’A1 fa un grande lavoro sul territorio e nel sociale, non dimentichiamolo!

Siamo stati costretti a lasciare la città il 30 aprile del 2007, non
dimentichiamolo mai, quando erano ben lungi non solo dall’iniziare ma anche dall’essere assegnati i lavori di ristrutturazione del PalaRewatt. Abbiamo, quindi, dovuto giocare con aggravio di costi e senza i nostri tifosi sia i play off che la Coppa di Lega da emigranti a Imola, che ci ha permesso poi almeno l’iscrizione al
campionato 2007-2008 dandoci la disponibilità di un impianto, negataci nei fatti a Vicenza.

Ma noi siamo ancora qua a tenere alto il nome di Vicenza, dimostrando col ritorno anticipato le falsità di certe accuse strumentali, e speriamo di poterlo fare senza ulteriori intralci da parte dei nuovi responsabili della futura Amministrazione e con i necessari aiuti degli imprenditori vecchi e nuovi che stiamo chiamando a raccolta intorno al secondo club della città.

Questo è anche quello che ci siamo detto, essenzialmente, con Manù, che ha ancora un altro anno di contratto con noi e che dalla prossima stagione collaborerà ancora di più con gli staff del vivaio, visto che a Vicenza, come lei stessa ha dichiarato, ha scoperto il gusto di puntare sulle giovani anche nella massima serie. Il maggior legame tra A1 e il resto della società sarà, quindi, l’arma in più insieme alle indispensabili nuove risorse a partire dalla prossima stagione”.

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