Rosario Braia torna ad allenare a pochi chilometri dalla sua città natale, Matera, dopo quanti anni?
– Sono andato via da Matera il 5 gennaio 2004, dopo una parentesi in A2, per allenare a Villanterio, dove al primo anno di B1 abbiamo centrato i play-off, al secondo anno la promozione in A2, al terzo anno una salvezza tranquilla con il Riso Scotti Pavia, per finire l’anno successivo a centrare degli storici play off per approdare in A1, ma ci fermammo in gara 2 con Roma; nello stesso anno in cui centrammo la final four di Coppa Italia che si tenne il 22 aprile proprio a Pavia. In questa ultima stagione, invece, per una scelta mia personale, ho allenato a Vigevano in B1, dopo che avevo quasi fatto mia l’idea di fermarmi per un anno. Anche a Vigevano abbiamo ottenuto dei risultati eccezionali, sia in campionato che in Coppa Italia arrivando in finale con Benevento.
Come hai reagito alla proposta di allenare in A1 a Santeramo?
– Devo dire che fino a quindici giorni fa non pensavo minimamente alle proposte che mi arrivavano, soprattutto per il legame che mi teneva unito a Vigevano, dove dal punto di vista umano e personale lascio davvero tanto in quanto sono molto legato a questa città. La proposta del Santeramo mi è arrivata tramite il mio procuratore, quando a Vigevano non si sapeva bene cosa fare, per via di uno sponsor che stava venendo meno. In tal senso spero tanto che tutto si sia risolto. Devo dire che tale proposta, quella del Santeramo naturalmente, mi ha lasciato davvero sorpreso, soprattutto perché, dopo i play off conseguiti con Pavia in A2, non mi erano arrivate proposte di spessore, invece poi mi è arrivata dopo un campionato in B1. Per me, quella di Santeramo, è una proposta eccezionale, soprattutto perché mi permetterà di esordire da primo allenatore nella massima serie nazionale. L’A1 però non mi è nuova in quanto dal 1996 al 2001 facevo parte dell’enturage del Matera, dove facevo lo scout-man, e pertanto ho avuto modo di essere a strettissimo contatto con la pallavolo che conta (Rosario Braia a Matera, per alcune stagioni, ha fatto parte dello staff tecnico di Massimo Barbolini, attuale allenatore della nazionale italiana, nonché di gente come Giorgio Barbieri, Cuccarini, Milani, Radogna e Montemurro). Tornare nella mia terra e poter allenare in A1 credo che sia il sogno di ogni allenatore.
Quale è il tuo ricordo di Santeramo, visto che anni fa ci hai giocato contro?
– Con Santeramo ci è stato sempre un legame particolare. Quando la The Lions Alfieri militava in serie C, prima della escalation che l’ha portata negli anni in A1, fui contattato per allenare quella squadra, ma io ero già impegnato. In tal senso suggerii il nome di Francesco Montemurro. Ricordo che allora lui vinse il campionato di C in Puglia, mentre io in Basilicata e, l’anno dopo, ci siamo dati battaglia in B2. Santeramo in quell’anno vinse il campionato, mentre noi arrivammo al quinto posto. Davvero bei ricordi.
Santeramo ha lanciato in A1 allenatori come Lorenzo Micelli, Tommi Ferrari e Dragan Nesic, impegnati su panchine di A1 davvero importanti: speri di intraprendere la stessa strada?
– Per me fare l’A1 a Santeramo è già più che importante. Io spero solo di potermi confermare in questa categoria, ma con la Tena Volley Santeramo. La mia idea non è quella di utilizzare Santeramo come trampolino di lancio per arrivare ad allenare in un grande club; mi piacerebbe piuttosto aprire un nuovo ciclo con Santeramo, sempre in A1. Credo che questa città se lo meriti.
Che caratteristiche deve avere un’atlete che si appresta ad essere allenata da Rosario Braia?
– Di grande disponibilità e voglia di divertirsi. A me piace molto stare in palestra. Trovare la disponibilità di un’atleta nel voler lavorare divertendosi, ti aiuta poi a costruire qualcosa di importante che ti permette di trasmettere lo stesso divertimento a chi invece ci verrà a guardare. Quindi cerco gente che abbia voglia di lavorare seriamente, serenamente e con la grande determinazione di vivere la pallavolo come una passione prima ancora che come un lavoro. Io da buon meridionale la passione la metto in tutte le cose che faccio, altrimenti le difficoltà non riesci a superarle, soprattutto se non ami sinceramente quello che stai facendo. Logicamente contano anche altre caratteristiche, che sono quelle tecniche, caratteriali e comportamentali.
Il messaggio di Rosario Braia ai propri tifosi del Santeramo.
– Dico che i nostri tifosi dovranno accettare qualche decisione in più da parte della società in merito a questa stagione che stiamo per affrontare, in quanto le scelte che faremo in questa stagione serviranno per meglio pianificare il futuro. Il nostro obiettivo sarà quello di fare un campionato con una salvezza tranquilla, stando tutti uniti e portando avanti un unico scopo. Da uomo del sud punto molto sull’aiuto che sapranno darci i nostri tifosi e tutta la gente che ci seguirà. A Santeramo i tifosi hanno sempre dimostrato di essere l’elemento in più in campo: spero che questo si ripeta anche in questa nuova avventura con sempre più presenza ed entusiasmo sugli spalti e grande determinazione in campo.