La conferma da parte della nuova dirigenza del Chieri Volley della centrale Elena Busso completa tecnicamente il reparto centrali che come nella scorsa stagione sarà composto dalla cuneese e da Giovanna. Una giocatrice importante la Busso perché potrà portare ad una squadra giovane come quella che si sta andando a delineare, il suo bagaglio d’esperienza.
“Al termine della scorsa stagione – afferma la Busso – avevo molti dubbi se rimanere o meno. Dopo aver parlato con la nuova dirigenza però ho cambiato idea e ora sono molto contenta di essere restata. Le vacanze sono ormai quasi alle spalle e ho già cominciato a lavorare in palestra per arrivare pronta il giorno del raduno”.
Hai già conosciuto Salomoni e Carminati?
“Si ci siamo incontrati per un caffè con il tecnico e abbiamo avuto modo di conoscerci. Il primo impatto è stato molto buono perché mi sembra che abbia le qualità umane per creare un ambiente sereno che possa voltare pagina dopo gli errori della passata stagione. Da questo punto di vista anche Carminati sembra la persona giusta: ora non ci resta che iniziare per dare conferma di queste impressioni. Il prossimo anno saremo una squadra senza prime donne quindi il rapporto umano e il gruppo che si andrà a creare avranno un grande valore”.
Cosa ne pensi della squadra che si sta costruendo?
“Ho seguito un pò il mercato e mi pare che gli acquisti che sono stati fatti finora rendano la rosa della prossima stagione competitiva. Un problema potrebbe essere la panchina un pò corta ma la società da questo punto di vista si sta ancora muovendo. Ora mancano solo più le due palleggiatrici. Gisele la conosco per averci giocato contro due anni fa quando lei era a Forlì, una buona giocatrice. Della turca Penin non so nulla ma è importante avere un palleggio che sia in grado di coinvolgere e sfruttare tutte le attaccanti”.
Dopo dieci anni Maurizia Borri ha lasciato Chieri. Le hai parlato in queste settimane?
“Si ci siamo sentite qualche volta e al telefono me l’aveva detto che sarebbe andata via. Sicuramente non è stata una scelta facile perché per Maurizia Chieri è come una seconda casa. Dopo tanti anni cercava nuovi stimoli, credo sia stata una decisione difficile da prendere per lei”.