Fabris: ‘Final Four Coppe Europee ai nostri club dimostrano l’affidabilità del movimento. Speriamo cambino regole’.
Autore: Lega Volley Femminile
27 Febbraio 2009

Con la decisione ufficializzata quest’oggi dalla Cev di scegliere Jesi come sede della Final Four di Challenge Cup i club italiani si sono assicurati l’organizzazione degli atti conclusivi delle tre competizioni europee: la Final Four dell’ European Champions League è stata infatti assegnata alla Sirio Colussi Perugia (28-29 marzo al Pala Evangelisti), quella di CEV Cup all’Asystel Volley Novara (14 e 15 marzo allo Sporting Palace) e, appunto, quella di Challenge Cup alla Monte Schiavo Banca Marche – Giannino Pieralisi Volley Jesi (14 e 15 marzo al PalaTriccoli).A tal proposito il Presidente di Lega Pallavolo Serie A Femminile Mauro Fabris ha dichiarato: “Le decisioni della Cev dimostrano ancora una volta come la pallavolo femminile italiana sia considerata d’eccellenza non solo per quanto riguarda il lato sportivo e agonistico, ma anche per la capacità e l’affidabilità organizzativa, nonchè per la serietà dei club che compongono la Lega Pallavolo Serie A Femminile. Ritengo sia giusto sottolineare questo importante aspetto in un momento in cui si discute a livello nazionale delle difficoltà del volley, conseguenza della più generale crisi economica, perché la scelta di tre club italiani di Serie A come organizzatori delle Final Four delle tre prestigiose competizioni europee evidenzia come, pur in un tale contesto, l’Italia dia sicuramente migliori garanzie rispetto a qualsiasi altra realtà europea.Ciò è di conforto perché ci consente di affrontare con maggiore serenità e serietà il futuro della pallavolo femminile italiana di vertice, ma al tempo stesso speriamo che la Cev si ricordi in seguito dell’affidabilità dei nostri club eliminando le norme assurde che obbligano le squadre di uno stesso Paese che giungano alle fasi finali delle competizioni europee a scontrarsi tra loro prima dell’atto conclusivo della manifestazione, impedendo di fatto una finale tutta italiana per l’assegnazione dei titoli. Questo ha ingiustamente penalizzato nelle ultime edizioni troppi club italiani, come non avviene in nessun altro sport”.

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