Ho preso in A2 nel 1994 una squadra che si diceva già morta (me lo hanno confessato 2 anni dopo alcuni di quelli che l’hanno vista nascere), l’ho portata dopo 4 anni a disputare 11 campionati in A1, partecipando a svariati play off e vincendo anche una Coppa CEV, una Supercoppa, tre campionati di Beach, 4 Coppe Italia di beach e lanciando decine e decine di giocatrici italiane e straniere, tra cui molte campionesse che calcano i campi italiani ed europei, commettendo errori e facendo bene per pura passione, sempre combattendo con budget risicati nonostante il grande lavoro di comunicazione e operando non sempre in un ambiente favorevole o, almeno, leale.Riconsegno la squadra in A2, con un grande vivaio, ad un gruppo di imprenditori vicentini che saprà rinforzare, quindi, l’unico punto debole, la struttura proprietaria e finanziaria.Oggi senza continuità e solidità non si va da nessuna parte nello sport.E’ l’ultima mia vittoria (almeno fino ad adesso) nei 15 anni spesi per la Vicenza del volley, vittoria messa a segno proprio mentre devo incassare una sconfitta pur se originata anche da fattori esterni al volley. Ma la battaglia persa potrà aiutare a vincere la guerra. E’ il mio augurio e il mio futuro impegno, che vivrò ancora di più nell’editoria col mio ‘scomodo’ settimanale VicenzaPiù ma anche nel volley, da Consigliere della Lega di B e da consulente (sportivo e commerciale) di questo club che Vicenza saprà rendere ancora più bello e forte, se gli si stringerà intorno.E la metà di squadra già allestita e che va completata col lavoro comune è di assoluto livello con Menchova, Zilio, Muri, Diago Silva e le giovani Strobbe e Gorini.Sognare non è vietato, per nessuno e per nulla. Il volley di vertice a Vicenza continua anche grazie alla mia fuoriuscita da responsabilità dirette e operative nel club, cosa giusta o sbagliata lo diranno solo i fatti. E VicenzaPiù sarà ancora più libero per il mio maggior interessamento diretto grazie al maggior tempo che avrò da dedicargli …
Giovanni Coviello