Mentre è sempre molto frenetica l’attività di ricerca delle migliori giocatrici da acquisire per difendere la causa delle “Aquile Ducali”, abbiamo intervistato il nuovo tecnico delle Urbinati, Fracois Salvagni. Il giovane, ma esperto tecnico bolognese (classe 1971), già allenatore in A1 di Santeramo, in A2 di Imola e Castelfidardo, ha accettato con entusiasmo la proposta fatta dalla Robur Tiboni di Urbino quale Head Coach per la prossima stagione. A tal proposito Francois commenta: “Ho accettato con grande entusiasmo poichè Urbino è una piccola, ma grande società, dove l’aspetto umano ha una rilevante importanza e dove quasi tutti si sono trovati molto bene”. Dal punto di vista tecnico, quale potrà essere il campionato della Robur Tiboni: “Ritengo che vi siano le condizioni per soddisfare il palato fine della tifoseria, i primi colpi di mercato, da me pienamente condivisi, dimostrano la determinazione della società nel voler conseguire risultati ambiziosi, che coincidono esattamente con i miei”. Ha già avuto qualche incontro operativo?: “Certamente, ho già incontrato il Presidente Sacchi, il vice Battistelli, Merendoni e Vitali, già li conoscevo tutti molto bene, ma ho avuto la conferma della loro professionalità, serietà ed anche di qualche ambizione”. Si vocifera molto sulla possibilità di iscriversi al campionato di A1, ovviamente se così fosse Lei sarebbe molto contento, anche se…: “Anche se l’impegno sarebbe molto più elevato, ma anche molto più affascinante; penso solo ai derby marchigiani, quello con Scavolini e MonteSchiavo. Purtroppo è solamente un sogno. Debbo rivedere il Presidente in settimana, chissà se mi comunicherà qualche buona nuova”. Le giocatrici sino ad ora contrattualizzate, sono di suo gradimento?: “Come potrebbe essere diversamente? Le due straniere potrebbero giocare tranquillamente in A1, il valore di Masoni è indiscutibile, le trattative che abbiamo sono di grandissimo livello, tutto sta procedendo per il meglio”. Grazie Francois, pensiamo che la Robur Tiboni Urbino abbia acquisito non solo un grande valore tecnico, ma anche una massiccia dose d’entusiasmo, che nello sport, come nella vita non dovrebbero mai mancare.