Despar Perugia: Alfonso Orabona chiede aiuto alla città
Autore: Lega Volley Femminile
22 Giugno 2009

Manca solamente una settimana alla scadenza dei termini per l’iscrizione al Campionato di Serie A1 (fissata per il 30 giugno) e c’è il rischio concreto che la Sirio non possa iscriversi. Infatti, dopo l’azzeramento del Capitale Sociale deciso nell’assemblea straordinaria del 29 maggio, solo il 45 per cento del capitale è stato sinora sottoscritto: sono in corso frenetiche trattative per trovare chi sottoscriva il restante 55 per cento, ma il tempo è tiranno e potrebbe vanificare questi tentativi. Ecco le parole del Presidente della Sirio Alfonso Orabona: “Lancio un appello alle forze politiche ed economiche della città, affinchè non si lasci scomparire la Sirio, che è la squadra più titolata di Perugia (a livello di qualsiasi sport), nonchè una delle realtà più importanti del volley europeo. Spero che si possa arrivare, in extremis, a risolvere questa situazione tutelando una Società che ha fatto la storia della pallavolo e che è a tutti gli effetti patrimonio della città di Perugia”.

(La Sirio si è aggiudicata, tra l’altro, 2 Champions League, 3 Scudetti e 5 Coppe Italia)

Ecco gli antefatti di come si è giunti a questa situazione critica:

L’anno scorso Carlo Iacone aveva richiesto, per motivi personali, di restare fuori dalla gestione della Sirio, e a tale scopo aveva ceduto il 50 per cento della Società al Prof. Di Marzo, che aveva quindi assunto la presidenza della Società.

A novembre, però, il Prof. Di Marzo aveva rassegnato le dimissioni, e il Dott. Alfonso Orabona aveva accettato di riassumere la presidenza per assicurare il proseguimento della stagione agonistica: “La mia decisione di accettare l’incarico era strettamente legata al mio amore per la Sirio, in quanto si capisce bene che rilevando la gestione di una società praticamente a fine anno si creano grosse difficoltà, in particolare nelle attività commerciali e di marketing, soprattutto per il reperimento degli sponsor.

Portata a termine comunque l’intera stagione, ho ritenuto doveroso convocare, a seguito degli inevitabili debiti accumulati dalla Società (e nel rispetto delle normative di legge), un’assemblea straordinaria per il 15 maggio allo scopo di ripianare le perdite e ricostituire il Capitale Sociale. A tale assesmblea era presente l’intero Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale, ma solamente la metà dell’azionariato nella persona di Carlo Iacone. Dal momento che la maggioranza statutaria è del 50 per cento + 1, l’assemblea non ha potuto deliberare, e si è resa necessaria la convocazione di una nuova assemblea. Detta assemblea si è tenuta il 29 maggio, presenti questa volta Carlo Iacone e il Dott. Ciotti, in rappresentanza del Prof. Di Marzo: è stata così stabilita la necessità di azzerare e ricostituire il Capitale Sociale dando ai soci il diritto di prelazione. Poichè tale diritto può essere esercitato entro 30 giorni, ma tale termine coincideva con la scadenza dell’iscrizione al Campionato, i soci hanno concordato di non attendere i 30 giorni, ma di inviare a stretto giro di posta una comunicazione ufficiale con la decisione presa.

Il socio Iacone ha velocemente comunicato le sue intenzioni, anticipando via fax (come d’accordo), di rinunciare al diritto di prelazione ma di impegnarsi a valutare l’opportunità di sottoscrivere fino al 20 per cento del capitale. La risposta del socio di Marzo è pervenuta in data 12 giugno, con la rinuncia totale al diritto di prelazione.

Purtroppo si è perso del tempo prezioso senza poter procedere alla ricerca di nuovi soci in assenza di comunicazioni ufficiali dei soci, e solo dalla metà del mese di giugno mi sono potuto muovere attivamente.

Allo stato attuale ho reperito il 45 per cento del capitale (il vecchio socio Iacone si è infatti impegnato per il 20 per cento, e un altro gruppo di imprenditori per il 25 per cento), mentre per il restante 55 per cento sono in costante trattativa; ma ormai manca solamente una settimana alla scadenza dell’iscrizione al Campionato di Serie A1 (30 giugno) e se non si trova una soluzione in fretta sarà troppo tardi per la Sirio”.

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