Nuvolì Altafratte Padova
22/11/2024
Ultima gara interna, la Nuvolì ospita Offanengo
Domenica la formazione padovana chiude gli impegni interni del girone d’andata in un palazzetto ancora imbattuto. Claudia Talerico: Testa al campio...
LeggiPubblichiamo e riceviamo dall’ufficio stampa della LIU•JO Volley Carpi, l’intervista realizzata da Gino Coloni del settimanale “Tempo” di Carpi, quale lancio della collaborazione fra la società pallavolistica e la testata giornalistica.
Elisa Magnani, terza centrale della LIU•JO Volley Carpi, deve assumersi più responsabilità (oltre che sfruttare la sua opportunità) da quando, domenica scorsa, è stata chiamata a sostituire la sfortunata Daria Parenti infortunatasi gravemente domenica nella partita col Pontecagnano e che rimarrà ferma per 6 mesi.
Anche lei è giovane, anche lei è al primo anno con la LIU•JO Volley Carpi, uno splendido mix tra la passione e la competenza sportiva del presidente Rino Astarita e l’amore per il territorio e l’imprenditorialità dei titolari della carpigiana ma internazionale LIU•JO, i fratelli Marco e Vannis Marchi. Anche lei, anzi, soprattutto lei, adesso come adesso, deve essere pronta a “curare” questo periodo difficile e sfortunato. Speriamo, che la nostra dottoressa (la laurea in medicina è vicina) sappia indicare la medicina migliore (o magica, vista la sfortuna che si è accanita sulle tigri biancorosse?) per mantenere Carpi ai livelli alti a cui ormai ci eravamo abituati.
Intanto per tutti quelli che hanno visto il match giocato contro Volta Mantovana, non possiamo che fare i complimenti ad Elisa.
Domanda d’obbligo, Elisa ci racconti un po’ di te (quanti anni hai, dove sei nata a che età hai iniziato a giocare a pallavolo, studi, lavoro, insomma un po’ per conoscerti);
Sono una ragazza di 22 anni (sono nata il 30-10-1987 a Montecchio Emilia) e ho iniziato a giocare a pallavolo al primo anno di liceo, dopo aver praticato ginnastica artistica per quasi 10 anni. Ora il mio obiettivo, pallavolo a parte, è laurearmi in medicina quanto prima.
Perché hai deciso di giocare a pallavolo?
Si può dire che la mia passione per la pallavolo sia nata per caso: a 15 anni mi resi conto di essere diventata troppo alta per continuare a misurarmi con volteggio e parallele asimmetriche (la mia altezza, non esagerata pallavolisticamente parlando, era decisamente fuori media per una ginnasta), quindi decisi di cambiare completamente strada e di seguire le orme di mio padre che fin da piccola aveva catturato la mia attenzione con i racconti delle sue avventure sui campi da gioco.
L’anno scorso titolare a Cadelbosco (RE) B1, quest’anno terzo centro a Carpi in A2, contenta della scelta?
Non è stato semplice per me passare da uno sport individuale ad uno sport di squadra, ma la passione per questo gioco dalle infinite sfaccettature è aumentata col tempo e, dopo diversi anni trascorsi all’Arbor (la prima società che mi ha accolto), mi sono inaspettatamente ritrovata a far parte prima della rosa del Crovegli Cadelbosco e poi di quella della LIU•JO Volley Carpi.
La mia giornata si divide fra studio e pallavolo, poiché, essendo iscritta al IV anno della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’università di Modena, alterno continuamente camice e divisa nel tentativo di conciliare al meglio quelli che sono ora i 2 grandi impegni della mia vita.
So che hai un sopranome
Inutile quindi dire che il mio grande sogno per il futuro è quello di continuare ad essere Skippy sui campi da gioco (da quando Alessia Ghilardi mi ha dato questo buffo soprannome 2 anni fa, nessuno in palestra associa più il mio viso al mio vero nome) ed Elisa (o ancor meglio Dottoressa Magnani) nelle corsie d’ospedale.
Domenica a Pontecagnano si è infortunata Daria Parenti, probabilmente per lei il campionato è finito e a te va il compito non facile di sostituirla. Come affronterai questa “sfida”?
Ritornando alla pallavolo, sono davvero contenta di essere approdata a Carpi, perchè quest’anno mi è stata data una grande possibilità, ossia quella di allenarmi insieme a giocatrici di grande valore e di misurarmi con una categoria che è superiore alla mia. E, dopo quasi 4 mesi di lavoro in palestra, posso dire di aver trovato in questa società le persone giuste e il clima ideale per crescere giorno dopo giorno.
Il nostro campionato, iniziato alla grande, ha subito una grossa battuta d’arresto la settimana scorsa a Pontecagnano, quando all’infortunio di Saara si è aggiunto quello di Daria. Sono improvvisamente venuti a mancare 2 elementi essenziali della nostra squadra e ora tutte dobbiamo dare il massimo per sostituirle al meglio fino a quando sarà necessario.
Sono consapevole del fatto che sarà difficile, per non dire pressoché impossibile, dare alla squadra le stesse certezze e la stessa tranquillità che una centrale forte ed esperta come Daria riesce a dare in ogni situazione. Ma sono pronta a scendere in campo con determinazione e a lottare al fianco delle mie compagne per raggiungere insieme a loro gli obbiettivi che ci siamo prefissate.
Non avevo mai giocato una partita in A2 dal primo all’ultimo minuto e ho visto che non è semplice, ma ho promesso a Daria che farò tutto ciò che posso per aiutare la squadra in questo momento di difficoltà. Dunque non mi resta che mettermi in gioco e affrontare questa sfida con tutta la grinta e la convinzione necessarie.
Secondo te quali sono le caratteristiche “vincenti” di una giocatrice?
Le caratteristiche vincenti di una giocatrice? Tecnica, volontà e impegno. La prima ancora non mi appartiene completamente, ma ogni giorno entro in palestra con la volontà e l’impegno di migliorarmi, perciò spero di potermi avvicinare un giorno alle grandi giocatrici che vedo ogni domenica varcare le soglie dei palazzetti d’Italia.
Brava Elisa e in bocca al lupo per i tuoi progetti.