LIU•JO Volley Carpi: Saara Esko, la giocatrice che sa come fermare il…Tempo
Autore: Lega Volley Femminile
5 Febbraio 2010


Saara Esko, schiacciatrice finlandese della LIU•JO Volley Carpi al primo anno con la società del Presidente Rino Astarita vanta un curriculum invidiabile.
Atleta affermata che ha posto l’amore per la sua famiglia come priorità della sua vita, ha saputo conciliare nel migliore dei modi i 3 punti fondamentali della sua vita: “amore – famiglia e pallavolo”.
Saara ha ovviamente iniziato la sua carriera pallavolistica nella “fredda” Finlandia, la terra di Babbo Natale (che abiterebbe a Rovaniemi in Lapponia, n.d.r.).
Nelle ultime stagioni Saara è stata protagonista con la Yamamay Busto Arsizio di una promozione in A1 (2006 – 2007) e l’anno successivo è arrivata a disputare con la stessa squadra i play-off scudetto. E speriamo allora che Saara abbia chiesto un altro dono particolare al Babbo delle sue parti …

In tanti si chiederanno perché decidere di “scendere” in una serie minore come il campionato di A2 e allora facciamogliela come prima domanda.

La volontà è nata dal volermi dedicare maggiormente alla famiglia e dal voler stare più vicino a mio marito Mikko (attuale alzatore della Trenkwalder Modena). La vita matrimoniale mi piace molto, mi piace tornare a casa la sera e trovare qualcuno che ti aspetta e non cenare da sola e magari condividere i momenti e le situazioni positive o negative che si sono vissute in palestra.

Quindi la tua è stata una scelta dettata dal cuore?
Quando ci si sposa è giusto vivere il matrimonio, cercando di stare il più vicino possibile all’altra persona. Io e Mikko ci siamo sposati nel 2007 in Finlandia e adesso era arrivato il momento di stare insieme.
La pallavolo ci ha visto lontani per molti anni e adesso avevo voglia di “godermi” il nostro matrimonio. Quando io ero in Germania, per esempio, lui giocava in Belgio. Tra noi due c’erano 800 chilometri e ci siamo visti solo quattro volte in un anno.

Ma come è la vita dei professionisti?
La vita degli atleti professionisti è impegnativa, particolare, non possiamo uscire sempre. E se troviamo qualcuno è sicuramente al palazzetto!
Quando affronti un campionato di serie A i ritmi aumentano e praticamente passi la tua giornata in palestra. E poi ci sono le trasferte che, spesso, ti portano a partire il giorno prima della partita e quindi il tempo per stare con la tua famiglia è veramente poco.

Che differenze ci sono tra un campionato di A1 e uno di A2?
Il gioco in A1 è molto più pulito, c’è meno confusione in campo ed è più facile capire come la palla esce dalle mani di un’attaccante. In A2 invece il gioco non è altrettanto pulito ed è quindi più imprevedibile. Ciò che cambia veramente è la velocità.Non che in A2 sia più facile difendere una palla, però certamente il gioco è più lento e prevedibile. Poi in A2, solitamente, vince la squadra che fa meno errori, mentre in A1 il livello è molto più alto e quindi gli errori incidono di meno.
Per questo si fa fatica ad abituarsi. Capita addirittura che una giocatrice forte in A1 poi giochi male nella serie inferiore, perché nella massima serie hai un ritmo alto che trascina le altre giocatrici forti intorno. In A2, invece, ci sono solo una o due giocatrici al top e le avversarie ti marcano di più perché sanno che sei il punto di riferimento della squadra. È una sfida anche questa”.

Come si trova Saara Esko a Carpi nella LIU•JO Volley Carpi
A Carpi ho trovato una società ambiziosa e con grandi progetti cosa molto difficile da trovare in altre società. Venivamo da un periodo non molto felice, caratterizzato da infortuni e sfortune varie, ma in palestra si lavora bene e c’è tanta voglia di fare. Siamo un gruppo di 12 giocatrici di livello, e possiamo quindi fare molto bene in questo campionato, dove, ora siamo tornate ad essere terze, a 1 solo punto dalla seconda, dopo esserci anche qualificate per la Final Four della Seat Coppa Italia di A2, un obiettivo, mi hanno detto, storico per lo sport di squadra di tutta Carpi”.

Hai nostalgia del tuo paese, la Finlandia?
La Finlandia mi manca molto e l’aspetto al quale ero più legata è sicuramente il periodo Natalizio.
Da noi è molto sentito anche perché è proprio il paese di Babbo Natale, delle sue renne. E poi c’è sempre tanta neve (anche se devo dire che anche qui a Carpi quest’anno non è mancata…) e ci sono tanti boschi verdi.
Ci tengo tanto a Babbo Natale, per me lui arrivava sempre e mi piace tantissimo fare i regali soprattutto alle mie compagne.

Ma il tuo primo sport è stata la pallavolo?
No assolutamente, ho iniziato con lo sci di fondo e poi l’atletica e infine ho iniziato a giocare a pallavolo. Ho giocato qualche anno con le ragazze della mia età e poi con quelle più grandi, poi ho raggiunto la squadra che militava in terza divisione.
A 15 anni giocavo nella prima divisione, una sorta di A2, e a sedici già nell’equivalente dell’A1 italiana. Al liceo l’attività sportiva era legata alla vita scolastica, come in una specie del vostro Club Italia: la mattina scuola e alla sera allenamento.

Saara, tu hai giocato anche in nazionale.
Si in nazionale ho giocato sempre quando non ero infortunata, ma poi quattro anni fa ho lasciato tutto per dedicarmi allo studio. Lo scorso anno così mi sono laureata grazie ad una scuola sponsorizzata dalla federazione di hockey su ghiaccio finlandese. Ho frequentato un corso di tre anni paragonabile al vostro. ISEF che include un vero e proprio tirocinio e una sessione on-line in così ho avuto la possibilità di studiare ed ottenere un titolo per poter proseguire in futuro nel mondo sportivo quando smetterò di giocare.

I progetti futuri di Saara Esko quali sono?
Mi piacerebbe tornare in Finlandia con mio marito Mikko, ma so che lui giocherà qualche anno più di me, io voglio andare avanti anno per anno e vedere cosa succede.
Voglio cercare di godermi questi momenti con lui, adesso viviamo assieme e stiamo bene. Siamo riusciti a raggiungere un nostro equilibrio e a conciliare entrambi quello che più ci piace fare.
Il mio sogno è quello di avere 2 bambini (per iniziare) e se tutto va bene, magari tra dieci anni li vorrei avere …
Intanto pensiamo a questo campionato e non mi resta che dire grazie alla società agli sponsor e ai nostri magnifici tifosi e poi fare un grande “in bocca al lupo alla LIU•JO Volley Carpi e … alla Trenkwalder Modena”.
Gino Coloni (Redattore di Tempo, settimanale di Carpi)
Credit Brown66

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