I numeri a volte ingannano, ma più spesso dicono la verità. In settimana avevamo confrontato i sestetti di Riso Scotti e YamamaY e ne era uscita l’immagine di un grande equilibrio che non rispecchiava i dieci punti di differenza espressi dalla classifica finale di regular season. Anche le due partite di campionato, terminate con la vittoria al quinto della squadra che giocava fuori casa, lo avevano confermato. Il terzo appuntamento della stagione tra Pavia e Busto non si è sottratto alla regola del tie-break; ha solo invertito la tendenza sorridendo a chi giocava davanti al proprio pubblico. Differenze minime anche nella sfida di sabato: YamamaY meglio a muro (13-8) e in attacco (39% contro il 34%), Riso Scotti che prevale, nettamente però, in ricezione con il 78% di positive contro il 64% (43% a 29% nelle perfette). Pari il conto degli ace: 3-3; 29 gli errori punto di Busto, 33 quelli di Pavia. Se poi si considera che sulle percentuali totali hanno una notevole incidenza secondo e terzo parziale che Busto ha controllato agevolmente, emerge un dato importante: la Riso Scotti si aggiudicata i parziali più difficili, quelli più equilibrati. Un particolare che fa ben sperare per i prossimi due impegni in Brianza nei quali ciascuna delle pavesi può dare quel qualcosa in più che potrebbe fare la differenza.
Vediamo come:
La sapienza – capitan Spinato può essere il valore aggiunto perché, oltre alle mani fatate, può aggiungere l’indiscutibile “sapienza” nel condurre la squadra. “Ros” sa quando e come innescare le sue armi offensive, è un manuale della distribuzione del gioco.
L’esperienza – questa volta non intendiamo quella derivante dalla carriera, ma quella dell’ex. Tereza Matuszkova dovrà essere brava a capovolgere a proprio favore il fatto di conoscere alla perfezione parecchie delle bustocche ma soprattutto le tattiche del suo ex coach Parisi.
Il genio – è quello di Ikic. Come tutti i geni è facile all’emozione, capace di colpi stratosferici e di errori a volte banali. Se riesce ad incanalare il suo genio nella maniera giusta può essere determinante e non solo per la Riso Scotti.
La classe – quella di sabato, per il suo talento, dovrebbe essere la partita standard. Dora Horvath ha giocato una gara molto vicina alla perfezione. Se trova anche la giusta continuità può incidere molto su questa serie di ottavi dei playoff.
La completezza – Amaranta Fernandez è una giocatrice completa, capace di far male da ogni posizione del campo e con qualsiasi tipo di attacco. Prima dell’infortunio era la seconda miglior centrale del campionato, può attaccare da opposto, a muro si sente e in battuta fa male, tanto male.
Il carattere – risorgere da infortuni come suoi vale come altrettanti scudetti, calcare a pieno diritto i campi della A1 è come vincere una Champions. Sara Caroli a volte non si vede ma c’è sempre, non fa il buco per terra ma non la “prendono” mai. Chissà perché?!
La sicurezza – vederla tuffarsi e difendere alla perfezione è uno spettacolo, vederla ricevere in questo modo una delizia per gli occhi e per il palleggiatore. Luna Carocci può dare tranquillità e sicurezza a tutta la squadra.
La sorpresa – è quella che può arrivare dalla panchina. Sabato è toccato alla splendida Anna Grizzo entrare e lasciare un segno profondo sulla partita. Celeste Poma può essere di fondamentale aiuto a Carocci nel giro dietro. Magari a Busto toccherà a Frigo o a De Lellis che si faranno trovare altrettanto pronte.