Serie D: ottimo settimo posto in campionato per la giovane Mosele Vicenza
Autore: Lega Volley Femminile
5 Maggio 2010

I concentramenti regionali under 16 hanno messo un po’ in secondo piano la salvezza della Mosele Vicenza nel campionato di serie D, chiuso con un buonissimo settimo posto, un risultato che vale oro e che, considerando l’età media del gruppo, è stata una vera e propria impresa, a dimostrazione che il lavoro e la determinazione nello sport pagano.
A poco più di una settimana dalla fine del campionato il tecnico Michele Marchiaro tira le somma sulla stagione delle giovani biancorosse.

“Innanzitutto dobbiamo fare una considerazione: in serie D ci 4 retrocessioni dirette su 12 squadre, una sentenza severissima e, a mio parere, quello che abbiamo ottenuto è stato un grande risultato, messo ulteriormente in risalto dal ringiovanimento della squadra, che è composta in gran parte da atlete nate nel 1995 che sono al primo anno di under 16.
Se facciamo un confronto con l’anno passato dobbiamo considerare che il gruppo della promozione era composto in gran parte da ’93 il cui livello tecnico tattico iniziale era leggermente più evoluto di quello di quest’anno. Tuttavia entrambi i gruppi hanno sofferto nel girone d’andata, costruendo le loro soddisfazioni nel girone di ritorno”.

Risultati alla mano, infatti, la Mosele aveva conquistato 11 punti nel girone d’andata con il supporto di alcune atlete della Novello FIDAS Vicenza (Bernabé, Ceron, Pastorello, Devetag e De Mas), 20 in quello di ritorno, in piena media con le squadre che hanno chiuso il campionato nei piani alti… “Non ci siamo mai posti dei limiti. A un certo punto dell’anno avevo anche chiesto alle giocatrici di puntare ai play off. Credo comunque che un gruppo come questo sia stato “creato” anche rifiutando il comodo alibi della giovane età per giustificare le sconfitte: non c’è un’ età giusta per vincere o perdere, abbiamo avuto nella nostra storia atlete che al secondo anno di under 16 avevano già vinto due titoli nazionali e un trofeo delle regioni”.

Quella appena conclusa non è stata una stagione semplice per la Mosele, che ha dovuto fare i conti con diversi imprevisti: “Dopo due settimane di allenamenti ci ha lasciato, per nostalgia di casa, Agata Zuccarello che in prospettiva doveva ricoprire il ruolo di martello ricettore. La crescita rapida di Noemi Basso, sopratutto nei primi 4 mesi di lavoro, e il contributo di Angelica De Paoli hanno permesso di colmare ogni lacuna. Poi a pochi giorni dall’inizio del campionato gli infortuni a Mapelli e Muffarotto, con Arianna che è rimasta fuori per quattro mesi e Camilla per due. Cosa vuol dire non avere i due palleggiatori “titolari” in partita è evidente a tutti, ma cosa vuole dire non averli quotidianamente in tutti gli allenamenti credo sia difficile da immaginare. Qui il supporto di Bernabé prima e Bertacco poi, tornata a giocare per darci un aiuto, e l’individuazione di un particolare talento al palleggio di Margherita Rigon sono stati decisivi. Le ringrazio e invito Margherita a portare avanti l’assunzione di questo bellissimo ruolo”.

Forse però le difficoltà maggiori ci sono state nel reparto centrali, dove le soluzioni si sono dovute trovare all’interno del gruppo: “A inizio campionato non avevamo centrali di ruolo, nel senso che Sparelli non aveva ancora un ruolo e Dal Maso e Milena Fiore non erano ancora specializzate. Inoltre anche la stagione di Milena è stata funestata da una quantità enorme di piccoli ma fastidiosi infortuni che l’anno tenuta ferma per almeno tre mesi, anche se non consecutivamente. Per questo per tutta la prima parte dell’anno tatticamente abbiamo scelto di giocare con un solo centrale e solamente all’inizio del girone di ritorno abbiamo potuto tornare con sicurezza allo schema con due centrali che ci ha donato maggiore equilibrio. Ora Sparelli ha iniziato una sua esplosione; Fiore sta trovando una sua continuità e Dal Maso un notevole eclettismo in attacco che gli ha permesso di distinguersi con un meritatissimo premio di miglior attaccante al torneo di Verona. Giulia può fare la 1, la 7, la B, la fast e la 2… ma la “avverto”: in futuro potrebbe anche rivestire con successo altri ruoli. Per questo in allenamento sia lei che altre attaccano da tutte le posizioni del campo, perchè è giusto che a questa età rimangano aperte tutte le porte”.

Coach Marchiaro completa poi la sua analisi passando in rassegna anche gli altri ruoli: “La stagione più regolare l’anno avuta i due liberi, ovvero Francesca Ziliotto e Evelyn Ifarajiimi: in costante crescita la prima e preziosa e continua la seconda sono state buone interpreti di un ruolo che richiede molta serenità, visto che rende molto visibili gli errori personali.
Anche per Lara Farina è stata una buona stagione, anche se dobbiamo e deve avere la giusta pazienza, perchè il suo fisico non permette ancora enormi moli di lavoro, ma occorre una forte stabilizzazione muscolazione e articolare per poter lavorare senza avere problemi; quando raggiungerà questa stabilità potrà fare un bel salto di qualità, cominciando già dai prossimi due mesi di lavoro. L’interpretazione del suo ruolo è chiara e lampante: Lara è un opposto, ruolo dove può fare cose importanti.
Con il ritorno di Mapelli e Muffarotto abbiamo assistito anche alla crescita esponenziale di Trevisan, sopratutto dal punto di vista della determinazione. La sua voglia di dare palloni precisi ai palleggiatori, di trovare un’intesa con loro, unita a una qualità enorme in allenamento e ad una determinazione da atleta, ne hanno fatto una pedina fondamentale di questa squadra.
Claudia Fiore è stata con noi per gran parte dell’anno dando il suo contributo sempre importante in allenamento. Poi giustamente, almeno secondo il mio parere, è stata indirizzata a prendersi le giuste soddisfazioni nel suo campionato under 14 e nella selezione provinciale, ma per fine anno la attendiamo a braccia aperte nel nostro gruppo”.

A fine stagione è stata utilizzata anche Stefania Vigliaroni: “Il suo supporto è stato differente rispetto a quello che hanno dato in corso d’opera alcune atlete dalla serie B: Stefania doveva recuperare il ritmo partita dopo l’operazione ai legamenti avvenuta in estate. Il suo utilizzo non è stata un’emergenza per salvarsi ma una scelta tecnica e morale per recuperare un’atleta”.

Come detto all’inizio, però, per questo gruppo ci sono ancora partite da giocare e soddisfazioni da togliersi, a cominciare dalla semifinale regionale under 16, che non mette in palio solo la possibilità di andare a giocarsi il titolo (ora proprio nelle mani delle biancorosse) m anche la qualificazione alle nazionali: “Sarà sicuramente difficile, dobbiamo essere pronti a lottare con tenacia su ogni pallone e a non fermarci mai sugli errori; solo in questa maniera ce la potremo fare. Le soddisfazioni, però, sono arrivate anche da altri fronti, con le ragazze selezionate dalla regione che stanno facendo un ottimo lavoro, anche se non bisogna illudersi: il livello è alto, sopratutto nella provincia di Venezia. Noemi e Lara sono sotto l’occhio anche dei selezionatori nazionali anche se per il momento l’interesse è orientato sul talento fisico prima che su quello tecnico, ma questo fa parte del lavoro dei selezionatori”.

Non resta quindi che continuare a seguire queste “piccole atlete che crescono”.

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