A pochi giorni dalla conclusione della stagione 2009/2010, il tecnico Mario Martinez analizza la finale playoff persa contro Carpi e traccia un bilancio del campionato che l’ha visto sedere per la prima volta sulla panchina del Cariparma SiGrade Volley.
“Credo che il verdetto che ha sancito il campo sia giusto. Onore a Carpi, perché ha ottenuto con merito la promozione in serie A1.
Sono dell’idea che quando una squadra riesce a vincere 3 partite su 4 all’interno di un serie il responso finale sia inappellabile. La Liu-Jo complessivamente ha giocato meglio di noi, con più lucidità, e soprattutto ha saputo gestire meglio la tensione nei momenti più importanti.
Non nascondo di avere ancora nella testa due immagini: quella del 23-20 del secondo set di gara 2 a Modena (in quel momento conducevamo 1-0 e venivamo dalla vittoria per 3-0 di Parma), e quella del 12-11 a nostro vantaggio nel tie-break di gara 3.
Li ritengo due momenti chiave della serie; due situazioni che non siamo stati in grado di concretizzare al meglio. Più che per una svista arbitrale in gara 2, sono stati i nostri errori a pesare in questi frangenti. Se quelle situazioni fossero andate diversamente, probabilmente la serie non si sarebbe chiusa così. Nello sport però non si vive con i se e con i ma; è il presente che conta.
Peccato, perché dopo la bella vittoria in gara 1 avevo grande fiducia di poter centrare l’impresa. Alla lunga però, l’esperienza di alcune giocatrici importanti di Carpi ha fatto la differenza.
Giocare partite come queste non ti capita tutti i giorni, e se non hai già avuto esperienze simili in precedenza è difficile non accusare un po’ di tensione.
Per quanto riguarda i fondamentali credo il loro servizio davvero incisivo ci abbia messo spesso in difficoltà; senza una ricezione positiva, infatti, è difficile costruire un gioco efficace. In attacco poi, la Liu-Jo ha saputo leggere bene le nostre conclusioni e abbiamo faticato a mettere palla a terra.
Un bilancio di questa stagione? Per quanto mi riguarda quella di quest’anno è stata un’esperienza unica, che mi ha regalato emozioni fortissime.
Dopo cinque anni stupendi a Conegliano era la prima volta che cambiavo squadra in Italia. Sapevo che farlo a campionato in corso non sarebbe stato semplice, ma ho cercato di dare tutto me stesso in questi mesi per centrare quel grande risultato che si chiama A1. Purtroppo non siamo riusciti ad ottenerlo, ma ci siamo andati davvero vicinissimi.
Proprio per questo non ho nulla da rimproverare alle ragazze e non ho nessun rimpianto.
Mi sono bastati pochi allenamenti per capire che ero arrivato in un gruppo fantastico, con giocatrici disposte a sudare e a migliorare giorno dopo giorno e ad ascoltare i miei suggerimenti. Le ragazze hanno fatto grandi cose in questi mesi; peccato però che siano state oscurate dall’esito della serie finale.
Il mio futuro? In questo momento non ci sto pensando. Dovrò valutare il da farsi insieme alla mia famiglia. Quello che posso dire però, è che se il Cariparma SiGrade Volley vorrà continuare a lavorare insieme anche la prossima stagione prenderò in seria considerazione la cosa.
In questi mesi passati a Parma mi sono trovato benissimo, grazie anche ad una società “spettacolare”. Avere la possibilità di allenare in questa città è un’occasione unica per un allenatore; giocare all’interno del Pala Raschi, un palazzetto che ha fatto la storia della pallavolo ed ospitato anche grandi giocatori argentini, ti trasmette emozioni particolari.
Emozioni che mi ha regalato anche la gente di Parma in occasione della serie finale. Vedere così tanto pubblico a sostenerci è stata una piccola vittoria; abbiamo sentito l’affetto della gente e questo è stato importante al di là del verdetto finale dei playoff”.