“Sono felice di essere qui, d’altra parte era davvero impossibile resistere alla chiamata di Novara”. Parole e musica di Raphaela Folie, centrale di Bolzano classe 1991, che l’anno prossimo farà il suo esordio nella massima serie, proprio con la casacca Asystel: “Il progetto – prosegue – che la società ha deciso di creare è davvero affascinante. Siamo tutte ragazze giovani, il gruppo è composto da tante atlete che avranno voglia di dimostrare il proprio talento e di migliorare quotidianamente in palestra. Inoltre, direi che l’allenatore, Gianni Caprara, non è che un’ulteriore garanzia per noi ragazze e per la società. Il mio non è semplice ottimismo, ma è qualcosa che mi sento dentro davvero: sarà una stagione bellissima, ne sono sicura”.
“Personalmente, venendo da tanti anni di categorie giovanili, mi sento di dire che quando si è giovani si crea nel gruppo un’alchimia particolare. Come esperienza personale, mi sono resa conto che in prima squadra non si ricreano mai quei legami e quei rapporti che ci sono invece in under 18, per esempio, quando si lavora tutto l’anno senza pensare ad altro se non agli obiettivi della squadra”.
Proprio in under 18, Raphaela ha incrociato nel 2009 il cammino dell’Asystel, vincendo due volte su due: “Quella finale nazionale è stata davvero un’esperienza stupenda, che mi ha insegnato come nello sport non ci sia davvero niente di impossibile e precluso in partenza. Eravamo nel girone con Asystel e Foppa e pensavamo di tornarcene a casa immediatamente, invece siamo arrivate imbattute in semifinale. Lì ancora, non pensavamo di potercela fare e invece siamo arrivate fino in fondo”. Per Raphaela in quell’occasione, oltre a due prestazioni “monstre” contro le asystelline, anche il titolo di miglior muro della competizione.
Sicura di sé, Raphaela, non perde la determinazione nemmeno quando parla di sé: “Sono una ragazza molto estroversa, non ho problemi a relazionarmi con nessuno né in campo né fuori. Mi piace la compagnia, nel tempo libero cerco di stare con gli amici anche se di recente per via della maturità (conclusa con successo ndr) mi sono quasi sigillata in casa. Sono una ragazza di 19 anni, molto semplicemente, con questa grandissima passione che è la pallavolo, cui dedico tutta me stessa”.
Pallavolo che nel cammino di Raphaela si è fatta strada un po’ per caso, come lei stessa racconta: “Ho cominciato a giocare in terza elementare nel mio paesino e per tanto tempo sono stata combattuta, non avevo tantissima voglia di andare avanti. Nessuno mi aveva mai detto che avevo mezzi fisici o tecnici particolari, che la pallavolo potesse essere la mia strada. Era un passatempo e poco più. Poi, nel 2006, mentre giocavo in serie C, il mio allenatore di allora, Paolo, mi ha detto che non potevo rimanere lì, che per la mia crescita e viste le mie potenzialità avevo bisogno d’altro. Sono andata in B2 a Trento e lì è scoccato l’amore per la pallavolo, amore che ha cambiato radicalmente la mia vita sportiva. Da quel momento è cominciata una salita molto rapida, che in quattro anni mi ha portata prima in B1 e poi, adesso, in A1. Arrivata? Macchè – sorride – sono appena partita…”.
Uno sguardo al passato e… uno al futuro: “Spero di crescere tanto a Novara, certamente devo lavorare per migliorare in tutti i fondamentali e sono molto contenta di poterlo fare accanto a due centrali che so essere davvero fortissimi. Cercherò di imparare da loro e dall’allenatore, ovviamente, e soprattutto non vedo l’ora di misurarmi con una realtà tanto intensa quale è la massima serie. Novara è il posto giusto per farlo. Cosa farò da grande? Per ora non ho dubbi, la pallavolo è la mia passione, la mia strada”.