La Sirio esprime solidarietà alla propria atleta Veronica Angeloni, la cui vita privata è stata fatta indebitamente oggetto di illazioni diffamatorie da parte di un rotocalco scandalistico. Dicerie offensive amplificate dal circuito dei media sportivi.
Veronica Angeloni ha sempre indossato la maglia della Despar con il massimo dell’integrità e dell’onore; compagne e allenatori del presente e del passato sono testimoni della grande grinta e della dedizione non comune che caratterizzano il suo lavoro in palestra: è grazie a queste doti e alla sua professionalità che la schiacciatrice si è conquistata un posto nella massima serie e merita il rispetto dell’intera comunità sportiva.
Più in generale è deprimente che la pallavolo femminile italiana, considerata universalmente al top a livello mondiale (sia per quanto riguarda i Club che la Nazionale), pur esprimendo grandissime personalità e indiscusse campionesse di sport e di vita, nei media italiani trovi lo spazio e la risonanza che merita solo quando l’immagine delle sue eroine possa essere piegata a soddisfare lo stereotipo maschilista e riduttivo dell’avvenente velina preferibilmente accompagnata ad un calciatore di grido. I valori di una vita sana e di sacrifici, incarnati da molte di queste splendide donne più o meno note, potrebbero senz’altro essere spesi meglio a livello mediatico.
Tale situazione ha giustamente amareggiato Veronica Angeloni che ha deciso infine di adire le vie legali: pubblichiamo il suo intervento apparso sulla testata Volleyball.it
“Dopo la diffusione dell’articolo che mi riguarda, pubblicato dal rotocalco “Novella 2000”, riportato anche sul Vostro portale, ritengo doveroso dare ai lettori non la mia, ma la reale versione dei fatti lì descritti.
Oltre alla amarezza per quanto riportato, per i nomi fatti, per la mia reputazione brutalmente lesa, tengo a chiarire che quanto scritto si riferisce a notizie assolutamente false, peraltro già radicalmente negate in passato.
Neppure conosco molte delle persone chiamate in causa nell’articolo, se non per il rispetto che porto loro come atleti, e mettendomi anche nella prospettiva delle loro famiglie non posso che rammaricarmi per questa ingiustificata aggressione alla loro immagine!
Sento il dovere, per la dannosa amplificazione di questi spunti scandalistici, di ribadire che non ho mai avuto a che fare, se non in termini di mera conoscenza, con le persone menzionate in quel servizio che non esito a definire diffamatorio.
Non mi piace questo genere di pubblicità: la mia priorità è sempre stata il mio sport, che considero tutto il mio mondo; l’unica cosa che vorrei vedere pubblicata sul mio conto è il lunedì, sulla “Gazzetta dello Sport”: il mio nome vicino ad un bel totale di punti realizzati!
Non posso quindi accettare che un qualunque pennivendolo (l’articolo in questione su Novella 2000 non era nemmeno firmato, ndr) si alzi una mattina e si ritenga autorizzato scrivere qualunque cosa su chi si dedica con impegno e passione al proprio lavoro, pensando di potersi nascondere dietro un “sentito dire” o “cose mai smentite”!
Tra l’altro, nel mio caso, queste pseudo notizie sono sempre state smentite da entrambe le parti… si vede che ormai non basta più neanche questo… evidentemente, l’unica logica è quella di vendere qualche copia in più, anche se questo comporta l’attribuzione ad una persona di fatti inesistenti e, peggio ancora, la ferisce con falsità.
E’ per tali ragioni che non ho più intenzione di sottostare a questa logica perversa e, anche se questo tipo di iniziativa non appartiene alla mio modo di essere, ho dato incarico ai miei legali Avvocati Marco Valerio Corini e Luigi Murciano di avviare tutte le azioni legali, sia in sede civile che penale, ritenute necessarie per rispondere ad un fatto di così intollerabile gravità per impedirne il ripetersi.
Aggiungo che fortunatamente le persone che mi conoscono sanno come sono realmente: dopo l’uscita di quel rotocalco mi sono arrivati tantissimi messaggi nei quali viene ribadito che è una vergogna veder pubblicate cose simili…
Ringrazio quindi tutte le mie amiche, le mie colleghe e i miei tifosi le cui intelligenze non si comprano con pochi euro a copia e testimoniano così il loro affetto per me, sia come persona che come atleta”.