Santa Croce, lunedì 24 gennaio – “E’ stata una prova opaca dove non siamo riuscite ad esprimerci al meglio”. Così l’allenatore Davide Baraldi fotografa il 3 a 0 inflitto dal Loreto. Una trasferta amara dove le biancorosse non hanno saputo invertire la furia delle padrone di casa. “Fra l’altro il Loreto – entra nel merito il coach – ha giocato con un’attaccante in meno. E nonostante questo handicap non siamo mai riuscite ad essere incisive dalla prima linea”. Baraldi non fa sconti e sintetizza un match “che ci ha visto – aggiunge – al di sotto del nostro reale valore. Nel terzo set ci siamo dimostrate più incisive ma non c’è stato il colpo di coda finale”. Se l’obiettivo era cambiare marcia in trasferta, le santacrocesi non solo non l’hanno centrato ma non hanno neppure lottato. “La prima gara d’andata ha confermato – continua l’allenatore – la nostra fatica al di fuori delle mura amiche”. Ma c’è di più. “Se analizziamo esclusivamente i risultati, il 3 a 0 racconta una mesta battaglia. Vorrei invece che le ragazze giocassero sempre come se fosse la partita della vita. Si può perdere insomma, ma a testa alta. Anche perché abbiamo le capacità e le qualità per affrontare qualsiasi rivale. Basta desiderarlo”. Il fil rouge è la motivazione che lega gli aspetti tecnico-tattici a quelli psicologici. “Domani ci aspetta la Coppa Italia – anticipa Baraldi – e incontreremo di nuovo Parma. Da un lato è importante ripartire subito dopo una sconfitta, dall’altro deve esserci il piacere di divertirsi e la voglia di essere le prime a fare lo sgambetto alla capolista”. Che tradotto significa “variare di più i colpi e sbagliare il meno possibile. Spero di vedere scendere in campo le ragazze – conclude il mister – con gli occhi della tigre”.