Riso Scotti Pavia: al PalaRavizza fa festa solo la Florens Castellana
Autore: Lega Volley Femminile
1 Maggio 2011

RISO SCOTTI PAVIA – FLORENS CASTELLANA GROTTE 0-3 (18-25 19-25; 15-25)
RISO SCOTTI PAVIA: Spinato 1, Brown 5, Kanoh 9, Uceda 7, Bal 6, Frigo 5, Biccheri 3, Corna, Cvetanovic, Mastrilli. Libero: Poma
All. Gianfranco Milano
FLORENS CASTELLANA GROTTE: Caracuta 2, Ravetta 17, Moy 5, Okaka 8, Menghi 8, Ritschelova 14, Minervini. Ne: Wood, Galeotti, Moretti. Libero: Sirressi
All. Donato Radogna
Arbitri: Gianni Prandi e Monica Carrara

Finisce nel peggiore di modi. La stagione da incubo della Riso Scotti si chiude con una delle più brutte prestazioni mai viste al PalaRavizza. La Florens Castellana Grotte gioca in maglia rossa e il colore è in perfetta sintonia con l’ideale tappeto che si trova disteso davanti fin dalle prime battute del match. Troppo differenti le motivazioni tra una Pavia il cui unico scopo (nemmeno poi tanto sentito) è quello di salutare il campionato e la A1 regalando una gioia ai propri tifosi e una Castellana Grotte che deve assolutamente fare i tre punti per conquistare la salvezza. Alle pugliesi è comunque sufficiente giocare una partita ordinata, senza strafare, con grande calma perché dall’altra parte della rete la testa è già alle vacanze. Difesa sempre in notevole ritardo anche sui famosi pallonetti “con il paracadute”; statue di sale su banalissimi tocchi in palleggio; un servizio che più impalpabile non si può; una ricezione in cui la palla più precisa è sui tre metri…insomma bastano una prestazione “normale” di Ravetta e una molto concreta di Ritschelova perché la Florens ottenga i tre punti necessari e possa poi festeggiare la salvezza grazie al ko di Piacenza con la Scavolini. Per la Riso Scotti è invece la fine della lunga “agonia”: il campo ha detto che questa è la prima retrocessione di una storia che rimane comunque una gran bella favola realizzata con sacrificio e passione. La storia di una squadra partita dalla terza divisione e poi capace di raggiungere la A1 e i quarti di finale dei playoff scudetto. Cosa succederà ora? L’orizzonte è ancora piuttosto nebuloso con quattro ipotesi possibili: disputare la A2 decidendo se per un anno di riassestamento o per cercare di risalire immediatamente; puntare ad un eventuale ripescaggio e fare tesoro dei tanti errori commessi quest’anno; acquisire il diritto di A1 da qualche società in crisi; trasferire, come emerso in questi giorni, il diritto a Bologna. Tutto in divenire, per ora l’unica certezza è che è scattato solo il rompete le righe immediato.

I SET
E’ quasi imbarazzante dover fare la cronaca di una partita che in realtà non è mai tale. Castellana sente la pressione di dover fare risultato e incappa in qualche errore di troppo in avvio di partita (6-4), poi Ravetta arma il mancino pesantissimo e Ritschelova mostra che quando c’è la stoffa anche i 39 anni non sono assolutamente un peso (7-10). Caracuta ha sempre palla perfetta in mano (Castellana chiude il set con il 93% di ricezioni positive) e si diverte a innescare i suoi attaccanti con la sola Moy un po’ in ombra (10-16). Un gran muro di Menghi regala il 14-22 alle biancorosse e la stessa centrale chiude con un primo tempo che entra nel muro e nella difesa pavese come una lama nel burro.

II SET
Castellana tende ancora di più l’orecchio al risultato di Piacenza e si distrae. Ma dura un attimo: giusto il tempo per Kanoh di scrivere il 7-4 e poi Ravetta torna terminator (8-10). Ritschelova si diverte a muro e i suoi pallonetti impiegano due giorni a cadere ma la difesa pavese ne impiega sempre tre per arrivare e quindi si vola 11-16. Corna per Brown, Biccheri per Spinato: il doppio cambio permette alla Riso Scotti di rifarsi sotto fino al 17-18. Caracuta mette palla in banca con Ravetta, Menghi chiude a doppia mandata la rete e l’opposta biancorossa appone i sigilli per lo 0-2.

III SET
Dentro Biccheri per Brown opposta ma la musica non cambia. Dal 4-4 di Kanoh, Castellana imbocca la discesa guidata da Okaka che mette in imbarazzo la difesa pavese (4-8). Ritschelova continua il suo show (10-16), Uceda riesce nell’impresa di mandare di mandare sul nastro un banalissimo pallonetto (11-19). Dentro Brown in banda per la trasparentissima peruviana di Pavia, ma l’encefalogramma della Riso Scotti è piatto che più piatto non si può (14-24). L’ultima palla del match è la fotografia di un’annata da cancellare in fretta: serve Brown e la sua battuta termina due metri oltre la linea di fondo. Per fortuna è finita.

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