Tra i volti nuovi dell’Asystel 2011-2012 ce n’è senz’altro uno speciale: è quello di Natalia Viganò, ultima arrivata per modo di dire in biancorosso,dato che della formazione che vivrà la undicesima stagione nella massima serie del team novarese, Natalia rappresenterà di fatto la continuità proprio con l’inizio del progetto di Antonio Caserta e Massimo De Stefano. Nativa di Borgomanero, è approdata giovanissima all’Agil Trecate con cui conquistò la promozione in serie A1, venendo poi confermata anche dopo il trasferimento a Novara. Cinque in tutto (tra A1 e A2) le stagioni con la maglia Asystel, l’ultima nel 2004-2005, prima di andare a Busto Arsizio e di rivivere, con la maglia della Yamamay, la stessa vertiginosa ascesa già vissuta a Novara, questa volta addirittura con i gradi di capitana. Due anni fa la decisione di sospendere temporaneamente l’attività per dedicarsi alla sfida più bella della vita di una donna: la maternità. Mamma del piccolo Gregorio (quasi un anno d’età), è tornata in palestra lo scorso inverno per prepararsi nel migliore dei modi al rientro nel volley che conta, rientro che il destino ha voluto avvenisse con quella stessa squadra che dieci anni fa l’ha lanciata nell’Olimpo del volley.
“Sono pronta, ho una voglia matta di riprendere l’attività – confessa Natalia, che ha firmato un contratto biennale – e aver passato due stagioni lontano dal campo, di fatto, mi ha permesso di ricaricare le pile, di ritrovare stimoli e motivazioni e anche tanto entusiasmo. Sarò la più esperta della squadra? E’ un compito importante, ma cosa ancor più importante è che mi sento oggi addosso la stessa voglia di mettermi in gioco che avevo a diciotto anni. Per le più giovani voglio essere un esempio e questa sarà una responsabilità importante: voglio che possano considerarmi un punto di riferimento in campo, voglio trasmettere loro qualcosa che magari ho già vissuto e che possa aiutarle”.
“La decisione di prendere un break – prosegue – è arrivata in un momento particolare, in cui il desiderio di rimanere ad alti livelli si mescolava con la voglia di crearmi una vita mia, al di fuori del campo. Poi è arrivato Gregorio, il regalo più bello che la vita potesse farmi, e ora mi sento davvero pronta a ricominciare, lo ripeto, con una carica che mi mancava da tempo”.
In tutto questo, la scelta di rimanere a Novara è stata quasi naturale per Naty: “Non tutti hanno la fortuna di poter giocare a pallavolo ad alto livello a casa propria, io avevo questa occasione e non l’ho voluta perdere, sentirsi a proprio agio in un posto aiuta sicuramente il rendimento. Inoltre, il progetto avviato dalla società è importante, c’è ambizione e c’è la prospettiva di far bene. Le mie compagne, anche le più giovani, sono già atlete di un certo calibro, tutte nel giro delle rispettive nazionali, e a questo va aggiunta la capacità di Gianni (Caprara ndr) di lavorare bene e di costruire qualcosa di valido, come già dimostrato quest’anno”.
Per ora non pone limiti a sé e alla squadra Naty, che avvisa: “Le potenzialità per fare molto bene ci sono, ora dobbiamo dare continuità alla crescita già intravista durante la scorsa stagione. Il campionato, rispetto a qualche anno fa, sarà sicuramente più equilibrato e la nostra
squadra, se dovesse a sua volta trovare determinati equilibri, potrà senz’altro ambire a traguardi importanti. Aspettative? Sicuramente la bella stagione ha creato qualche attesa attorno alla squadra ma non si sentono pressioni: la stessa società ha impostato un progetto pluriennale e questo sicuramente ci darà serenità. Quello che mi sento di dire è che dovremo lottare partita per partita, se non addirittura pallone per pallone, senza guardare troppo avanti e troppo indietro. I conti li faremo a fine anno”.
Determinata e desiderosa di far bene, Naty ha mantenuto nel tempo un posticino speciale nel cuore dei tifosi novaresi che, non a caso, l’hanno riabbracciata con grande affetto, fin dalle ore successive all’annuncio del club: “Mi ha fatto piacere ricevere tanto affetto, si vede che in passato qualcosa di buono avevo lasciato, come atleta ma forse ancor di più come persona. Il mio segreto? Punto tutto sul cuore e questo la gente lo apprezza. Ai tifosi dico di credere in me, in noi: non se ne pentiranno”.