Il sorriso più bello nel giorno, forse, più importante per la
Marche Metalli è quello di Pia Larsen. Contagioso ed emozionante, rassicurante. Il pubblico di Urbino (dove aveva giocato la scorsa stagione) le regala un applauso, lei applaude le sue compagne che completano un’impresa che profuma di salvezza: 15 punti conquistati sugli ultimi 21. Nella voce dell’atleta danese è rimasta l’emozione. “Quando le ragazze sono entrate in campo mi sono commossa”, ammette con quel suo rallegrante accento italiano. Ventinove giorni di ospedale bastano a spiegare un calvario. I primi segnali, in campo a Roma nonostante i dolori, poi la diagnosi del medico sociale della Marche Metalli, Alfio Attaccalite, e del Dott. Giancarlo Gioacchini: una forma di colite è il responso è che la costringe al ricovero in ospedale. “E’ stato un periodo difficile – racconta
Pia Larsen –, ho cercato sempre di pensare positivo, di vedere la situazione nel giusto modo”. Nella sofferenza le testimonianze di una squadra e di una società che le si sono strette. “Non mi hanno mai lasciato sola, per questo ringrazio tutti. Venivano in ospedale a turno, compagne e dirigenti, mi hanno aiutato anche i genitori di Leo (Eleonora Chiappa, ndr.) e Claudia (Mazzoni, ndr.). Poi sono arrivati i miei genitori, così è stato più facile. E’ la prima volta che mi succede di stare veramente male”. L’abbraccio con la squadra un momento da ricordare. “E’ stato emozionante. E poi sono state veramente grandi nelle difficoltà, e non era facile. Siamo proprio un bel gruppo. L’hanno dimostrato anche ad Urbino, nonostante la tensione per dover vincere a tutti i costi. Alla fine, hanno avuto ragione, la Marche Metalli merita di rimanere in A2”. Un traguardo da raggiungere nelle cinque partite che restano da giocare, un obiettivo costruito anche con il contributo di Pia Larsen (300 punti a referto) è stato fondamentale. Ma lei non demorde. Non ha smesso di pensare di tornare in campo. “So che devo rimanere tranquilla e riprendere la condizione: in queste settimane ho perso più di dieci chili. Spero di esserci per il finale. Ci vediamo? Certo, in campo”.