Basta guardarle attentamente negli occhi. La voglia di fare a brandelli tutto ciò che compare dall’altra parte della rete è rimasta intatta, ma tra il pensare e l’agire c’è di mezzo un fardello che giorno dopo giorno si gonfia a dismisura: la fatica.
Non sono scuse campate in aria quelle che giocatrici e dirigenti avanzano alla fine della gara persa al tie – break contro Aragona. E’ sufficiente ripassare velocemente in rassegna l’andamento di questo campionato favoloso: una squadra partita nel più indifferente anonimato è riuscita a captare l’attenzione dei media e degli appassionati a suon di risultati eclatanti.
Grande merito va anche alle giocatrici dell’Aragona, combattive, grintose e soprattutto altissime. Si giocavano le ultime chanches di approdo nei tanto sospirati play – off, ma una super
Alessandra Fratoni e un travaso di bile difficile da descrivere ha fatto perdere la testa a Simona Norato e compagne che nel quarto set hanno gettato al vento la possibilità di espugnare Monte Attu con punteggio pieno.
La schiacciatrice brasiliana si è accomodata sulla linea di battuta (si era sul 14 a 11 per le ospiti), e da lì non si è mossa fino a quando non ha rimesso in campo la palla del 25° punto. Dalla sua classica battuta al salto si è sprigionata un’energia positiva che ha contagiato il restante sestetto. Sul 18° punto per le tortoliesi si è scatenato un pandemonio. Le siciliane non hanno sopportato una svista arbitrale e ci sono andate giù pesante. La Norato ha cominciato ad urlare contro tutto ciò che gli capitava davanti agli occhi, l’ammonizione è parsa inevitabile. In suo soccorso arrivano le riflessioni di Fulvia Pace, la centrale abruzzese in forza al Terra Sarda: “Simona è una ragazza molto tranquilla, ma la capisco, perché la conduzione arbitrale di ieri ha fatto acqua da tutte le parti, anche le mie compagne hanno risentito di alcune valutazioni mostruose. A Firenze ci toccò la stessa sorte, stessi giudici di gara, stessi svarioni, è ovvio che poi i nervi non fai più in tempo a tenerli a bada”.
Alle atlete allenate da Paolo Giribaldi va il merito di aver ripreso il filo della concentrazione nel quinto parziale: la luce dell’est, interpretata dalla premiata ditta Ouzounova, Boteva e Nagy ha ripreso ad abbagliare con la stessa intensità del secondo e terzo set. Ma complimenti alle due italianissime Palazzini e Norato che hanno validamente spalleggiato le tre straniere, con una serie di gesti atletici da applausi a scena aperta.
A fine gara Mauro Marasciulo appare come di suo solito tranquillo e deciso a conservare con tutte le sue forze il quinto posto. “Abbiamo espresso una pallavolo “così, così”, nel primo set abbiamo sbagliato poco, dopodiché siamo usciti fuori di testa senza riuscire a tornare sulla retta via; nel 4° parziale abbiamo assistito ad un giro molto bello di Alessandra Fratoni che ha preso la squadra per mano, assieme ad un grande pubblico, riuscendo a limitare i danni”. Poi aggiunge: “In diverse circostanze abbiamo perso quell’unità di squadra che ha caratterizzato l’andamento di questo campionato, meno male che alla fine siamo riusciti ad ottenere questo punto che ci lascia in una situazione ottimale, agevolata da una coda di calendario che ci ha riservato un match facile sulla carta, ma che non dobbiamo affrontare con leggerezza”.
Sulla opaca prestazione delle tortoliesi si esprime anche Fulvia Pace: “Non è stata bellissima da vedere, siamo stanche, è abbastanza evidente, ma vogliamo assolutamente arrivare ai play – off; questa situazione ci crea anche parecchia tensione, ieri prima di entrare in campo eravamo particolarmente agitate. Negli spogliatoi, a gara conclusa eravamo molto più distese, ci siamo rese conto di aver giocato male, pazienza, l’importante è che ci sia la voglia di arrivare ai play – off!”