Vedere sfumare un sogno fa ancora più male la mattina successiva. Ti svegli (ammesso che tu abbia dormito) con il pensiero di cosa avresti dovuto fare per poter vincere quella stramaledetta partita. Vorresti rigiocarla, vorresti spaccare il mondo, ma nulla ti è concesso. Come al solito bisogna accettare la sconfitta, a volte sapendo di avere un’altra occasione, altre volte con la consapevolezza di aver perso definitivamente il tuo treno.
Io la partita non l’ho giocata ma ho la presunzione di sapere quali sono i pensieri più frequenti di un’atleta dopo una sconfitta così cocente. Che non sarebbe stato facile lo sapevamo tutti. Ma non così difficile… davvero non me lo aspettavo. Una sconfitta che fa male, più di quella di Pechino, quando le cose si erano complicate ancor prima della partenza quando il Coni aveva fermato Antonella Del Core già pronta con la valigia. Poi la vicenda Aguero che ci aveva tenuti in apprensione per tutta l’Olimpiade e sappiamo com’è finita.
Questa volta Antonella c’era ed è stata una delle ultime a volersi arrendere. Tutte ci hanno provato ma il tornado Corea ci ha travolti portandosi via tutte le nostre speranze e lasciandoci solo la delusione, il rimpianto e tanta rabbia. La mattinata è grigia, l’umore altrettanto. Ognuno con i propri pensieri preparerà la valigia che avrebbe voluto tenere chiusa fino all’11 di agosto. Quel giorno qualcuno sarà campione… ancora una volta non saremo noi. Non mi piace pensare a ieri come alla chiusura di un ciclo… voglio solo credere che a breve se ne aprirà un altro. Speriamo bello come quello che lo ha preceduto.
Consuelo