Tenaglia Abruzzo Volley
22/11/2024
AD ASPETTARE LA TENAGLIA C’È LA FUTURA BUSTO ARSIZIO
Archiviata la brutta prestazione di domenica scorsa contro l’Esperia Cremona, è tempo di rimboccarsi le maniche e ripartire da quanto di buono si e...
LeggiSarà Christina Bauer la capitana della Unendo Yamamay Busto Arsizio per l’imminente stagione 2012-2013. La centrale francese, che ha sempre goduto di grande considerazione da parte della società, assurge dunque meritatamente all’importante ruolo, suggello di un percorso di crescita tecnica e caratteriale che ha conosciuto le sue tappe più significative proprio in Italia con la maglia biancorossa.
Arrivata a Busto Arsizio nel 2010, ha saputo dapprima ricavarsi uno spazio da titolare, diventando poi rapidamente una della colonne portanti della squadra che ha conquistato tutti i traguardi nella stagione appena conclusa.
Ora, al terzo anno in biancorosso, ecco la promozione a capitana dell’Unendo Yamamay, nella stagione che vedrà le farfalle impegnate a difendere in Italia Scudetto e Coppa e che farà segnare a livello internazionale altresì lo storico esordio nella prestigiosissima European Champions League.
Le ottime qualità linguistiche di Christina Bauer, unite alla sua capacità di rapportarsi con stampa e addetti ai lavori in modo aperto e mai banale, sono altri due aspetti che hanno reso la scelta societaria ancora più convinta. La farfalla numero 8 è anche capitana della nazionale francese.
Christina Bauer: “Devo dire che non me l’aspettavo, ma quando Carlo Parisi mi ha comunicato la notizia mi sono emozionata e mi sono sentita onorata. Mi sento pronta per essere la capitana, perché è il terzo anno che sono qui e ormai è come casa mia. Ho sempre sentito la fiducia nei miei confronti da parte di tutti e questo riconoscimento è per me una grande sorpresa e un bel regalo, ma non solo: mi dà anche uno stimolo in più per fare bene in questa stagione che non vedo l’ora di iniziare”.
“Credo che Christina sia un vero emblema della storia recente di questa società – dice il D.G. Massimo Aldera – tre anni fa era una promessa, poco conosciuta e poco considerata, un po’ come tutti noi. Ma già determinata e dotata di grande volontà. Atleta serissima dal comportamento inappuntabile, ma capace di una forte carica umana, aperta, intelligente. Christina incarna e rappresenta una storia di crescita professionale ed umana; mi piace pensare che questo suo modo di essere sia anche merito del nostro modo di lavorare nel mondo dello sport”.