Terre Verdiane Volley: ritrovata la combattività, ora manca solo la precisione
Autore: Lega Volley Femminile
19 Novembre 2012

Terre Verdiane Volley-IHF Frosinone 0-3 (23-25, 24-26, 23-25)
Terre Verdiane Volley: Rania 8, Valenzise (Libero), Do Carmo 10, Decordi 6, Moncada 1, Manfredini 15, Fornara 10, Antignano, Musiari (Libero). Non entrate: Genovesi e Budini. Allenatore: Botti.
IHF Frosinone: Percan 21, Fiore, Bonciani 1, Zanin, Astarita 4, Campanari 6, Spataro 9, Ikic 9, Ruzzini (Libero). Non entrate: Scognamiglio (Libero), Centi, Liguori. All: Martinez.
Note – Durata set: 27’, 30’, 29’ per un totale di 1h26’. Battute vincenti: Terre Verdiane 2, Frosinone 1. Battute sbagliate: Terre Verdiane 10, Frosinone 6. Muri: Terre Verdiane 5, Frosinone 8. Errori: Terre Verdiane 26, Frosinone 20.
Arbitri: Ugo Feriozzi di Ascoli Piceno e Andrea Rossetti di Ancona.

Al Terre Verdiane Volley per la sua terza sconfitta consecutiva, patita oggi, al PalaPratizzoli di Fidenza, contro l’IHF Frosinone che punta ai play off, non si può certo imputare la mancanza di impegno e combattività, a differenza di quanto gli si era accusato nelle sue due precedenti battute d’arresto con Siamo Energia Ornavasso e Crovegli Cadelbosco.

Le ragazze guidate da coach Marco Botti, le quali hanno lottato alla pari contro avversarie nel complesso più quotate, sono mancate soltanto in precisione negli attacchi da loro sferrati, soprattutto nei primi due set.
Se avessero saputo piazzare negli angoli opportuni del campo avversario una manciata di palloni in più rispetto ai tanti che, in ogni caso, hanno recapitato con una percentuale offensiva migliore delle dirimpettaie, l’esito dell’incontro, con ogni probabilità, sarebbe stato differente o, se non altro, meno perentorio nei termini in cui, poi, si è aritmeticamente manifestato.

Lo confermano pure i dati della ricezione, fondamentale in cui i perni parmensi dei due liberi, il riferimento Rubina Valenzise e la sua giovane spalla Michela Musiari, e di Capitan Anbeta Valentina Rania, al rientro dopo il leggero infortunio addominale della scorsa settimana, hanno funzionato a dovere.

Il primo parziale, caratterizzato da una prestazione superlativa di Costanza Manfredini (dieci punti, di cui metà in pipe, e un 71% di perfezione nei propri assalti), fino alla sua metà è stato dominato dalle verdiane, in vantaggio anche di sei lunghezze (15 a 9), poi raggiunte soprattutto per colpa dei loro errori. Sul 23 a 23, è stato risolutivo, come nelle fasi conclusive delle frazioni susseguenti, il doppio cambio del tecnico delle ciociare, l’argentino Mario Regulo Martinez.

In particolare, l’inserimento della seconda palleggiatrice Francesca Bonciani per Sonja Percan dai nove metri della linea di fondo piuttosto di quello di Emanuela Fiore per l’alzatrice titolare Valeria Zanin. L’ace della Bonciani ha anticipato la chiusura della centrale laziale Virginia Spataro (23 a 25).

Nel tempo successivo, con l’attacco casalingo in calo e le realizzazioni TVV firmate da alcuni colpi personali delle centrali Federica Fornara (fast e lungolinea) e Giulia Decordi (veloci, un muro e un’azione da seconda linea), di Rania (pallonetto e diagonale) e di Do Carmo (battuta vincente in apertura e una manciata di schiacciate) il servizio della regista frusinate di supporto ha contribuito, sul 22 a 23, a mettere in difficoltà le verdiane, inginocchiate, nella parità da vantaggi (24 a 24), dopo aver annullato una palla set alle ospiti, dalla personalità della Percan.

L’opposto croato, insieme alla connazionale Matea Ikic, hanno, infine, annientato ogni velleità parmense nel terzo set, quando, con i loro undici punti di coppia, hanno collocato la museruola sull’orgoglio di un Terre Verdiane Volley, più calibrato ed esatto nelle sue operazioni, paragonato ai primi due periodi di gara, grazie agli onorevoli moti di Cap Anbeta Rania, Decordi, Do Carmo e a un ritorno della Manfre.

Potrà sembrare incongruente e contraddittorio, dopo una sconfitta a zero, ma il TVV, con l’agonismo odierno, potrà salvarsi e mantenere la categoria, a patto che diventi meticoloso, lavorando sodo sulle imperfezioni esibite.

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