Leggi l’intervista del presidente Fabris su Blogo.it: “Azioni di responsabilità e richiesta di danni ai club inadempienti”
Autore: Lega Volley Femminile
10 Gennaio 2013

Pugno duro della Lega Pallavolo Serie A Femminile nei confronti delle società che non riescono a portare a termine la stagione 2012-2013.

Intervistato da Outdoorblog, il Presidente Mauro Fabris ha dichiarato che nella prossima assemblea delle società di Serie A, che si terrà il 28 gennaio, proporrà di avviare una causa di responsabilità nei confronti dei club che con il loro comportamento hanno recato danno all’immagine dell’intero movimento. Non è escluso dunque che la Lega si costituisca parte civile per i danni che l’inadempienza di alcuni club provoca al campionato.

Da settimane ormai si discute del caso di squadre come l’Icos Crema e l’Assicuratrice Milanese Volley Modena che sono in gravi difficoltà economiche e rischiano di non poter continuare la stagione.

Per Crema sono ore decisive: domani mattina (oggi, ndr) si saprà se la squadra violarosa continuerà a giocare o se si ritirerà. L’attuale presidente Claudio Cogorno e un nuovo potenziale acquirente stanno portando avanti una trattativa che deve essere formalmente presentata alla Lega.

Ecco come il Presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile Mauro Fabris ci ha spiegato l’attuale situazione della Serie A1 e come intende procedere con la lotta al doping amministrativo già avviata da qualche anno.

Presidente, la Lega ha dato un ultimatum a Crema, la cui sorte si conoscerà in queste ore. Qual è, invece, la situazione di Modena?
“Modena in Camera di Conciliazione a fine dicembre ha concordato con le atlete dei tempi di pagamento più lunghi e le giocatrici hanno accettato. La società ha detto più volte di avere bisogno di trovare un nuovo sponsor e nuove entrate entro i primi mesi dell’anno, altrimenti avrà difficoltà a proseguire. Noi, come Lega, ci stiamo adoperando per trovare una soluzione, anche se sono problemi generati dai club, che si sono presentati regolarmente alla partenza, ma che evidentemente non hanno fatto bene i conti con le loro situazioni e con le loro realtà e questo è un fatto grave, che non può rimanere senza conseguenze”.

I problemi stanno emergendo grazie ai controlli più severi?
“Sì, infatti, i problemi di Conegliano l’anno scorso (il club si ritirò al termine del girone di andata della Regular Season, ndr) e quelli di quest’anno a Crema sono stati scoperti proprio grazie al fatto che noi abbiamo inserito i controlli a metà stagione, cosa che prima non avveniva. Noi stiamo evitando che si verifichino di nuovo casi di doping amministrativo come per esempio l’Aprilia Volley nella stagione 2010-11, che vinse Coppa Italia e Campionato di A2, ma arrivò a fine stagione senza però aver pagato gran parte dei compensi delle atlete per due stagioni. Per non parlare poi di altre squadre come Vicenza o Castellana Grotte, sparite al termine di una stagione”.

Nonostante l’evidente serietà dei controlli, continuano a ripetersi casi di società inadempienti. Cosa si può fare di più per evitare questi problemi?
“Se tutto questo non basta affinché le società si comportino in maniera responsabile, allora penso che è giunto il momento che la Lega avvii un’azione di responsabilità e chiami a rispondere dei danni le società inadempienti. Io proporrò all’assemblea del 28 gennaio di avviare una causa di responsabilità nei confronti dei club che con il loro comportamento e con il loro ritiro dal campionato recano danno all’immagine di tutto il movimento”.

Ci saranno anche delle penalizzazioni sportive, quindi decurtazione di punti?
“Crema, Modena e altri club che non sono in regola con i pagamenti avranno delle penalizzazioni sportive e anche questa è una soluzione nuova, che l’ordinamento della Fipav ha introdotto dallo scorso anno proprio in seguito alla richiesta fatta dalla Lega di A Femminile. Siamo stati noi a chiedere punizioni per le società che praticano doping amministrativo. Coloro che non hanno rispettato le scadenze subiranno punizioni sportive e le atlete hanno tempo fino al 15 gennaio per segnalare le eventuali irregolarità delle loro società”.

Si sta pensando a una Serie A con meno squadre, ma più solide dal punto di vista economico?
“Vogliamo evitare che ci siano meteore come in passato, società che immettono risorse per un paio d’anni e poi scompaiono. Il modello romantico-volontaristico, basato su una sorta di mecenate che investe i suoi soldi per far avere a una città una squadra di pallavolo in A1, purtroppo ora non va più bene. Siamo ovviamente riconoscenti a tutti coloro che hanno investito, ma solo le realtà solide possono andare avanti. Non ci si può più iscrivere in maniera sciocca, partendo all’avventura e poi ritrovandosi ad aver fatto il passo più lungo della gamba”.

Ci sono delle realtà molto positive nel nostro campionato, che sono riuscite a far fronte alla crisi economica in modo ammirevole…
“Esatto, basti pensare a Bergamo o a Pesaro, che hanno ridimensionato i loro budget, rinunciando a giocatrici forti e ripartendo dalle giovani, ma ritrovandosi a fare comunque un’ottima stagione. Hanno agito così perché hanno capito che quella era l’unica strada possibile, cercare di non strafare, puntare a una stagione dignitosa, ma nel pieno rispetto delle regole. E poi ci sono società come Villa Cortese e Busto Arsizio che mantengono alto il nome della pallavolo italiana anche all’estero e che possono permettersi, grazie ai loro proprietari, investimenti importanti. Proprio per difendere le squadre che rispettano le regole fino in fondo dobbiamo agire con più decisione contro quelle che invece si dimostrano irresponsabili”.

Concludiamo l’intervista con una battuta su un fatto, invece, molto positivo come la collaborazione della Lega Volley Femminile con la Fondazione Umberto Veronesi.
“Questo tipo di collaborazione è il segno di che cosa vuole essere la futura Serie A1: una Serie A1 che sia espressione di modelli positivi, con progetti solidi alle spalle e che esprima anche con forza la capacità di essere partecipe, protagonista e sostenitrice di grandi valori. Nel panorama sportivo italiano la pallavolo femminile è già un modello positivo perché non ci sono atlete dopate, non ci sono scommesse, non c’è violenza, è uno sport per famiglie. Anche in questa stagione abbiamo tutti indicatori positivi, per questo siamo molto dispiaciuti di trovarci a combattere con situazioni che non danno lustro al movimento e che nascono dalla irresponsabilità di qualcuno che continua a pensare che si possa provare l’ebrezza di essere in A1 senza pagarne le conseguenze“.

A cura di Lucia Resta

Intervista tratta da www.outdoorblog.it

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