Volley 2002 Forlì Bologna: l’argentina Brussa tifa per Papa Francesco
Autore: Lega Volley Femminile
22 Marzo 2013

Fede e pallavolo. Natalia Guadalupe Brussa, l’opposta italo-argentina della Volley 2002 Bologna, nativa di Santa Fe, ha un legame forte con la religione. Porta il nome della Madonna della Guadalupe, il culto per eccellenza in Argentina e meta di pellegrinaggio ogni 12 dicembre (è il giorno in cui annualmente si festeggia la Vergine di Santa Fe). La giocatrice, infatti, ha sempre dichiarato di rifugiarsi nella preghiera per trovare la forza di uscire dalle difficoltà o, di rivolgere, un pensiero alla Madonna come ringraziamento.

Ma oggi Natalia sorride, perché a capo della Chiesa è salito Papa Francesco, argentino, che proprio a Santa Fe si è fatto apprezzare come docente universitario: “A metà degli anni ’60, Jorge Mario Bergoglio è stato professore di letteratura e psicologia nel collegio dell’Immacolata di Santa Fe. Tutti ne tracciano un profilo importante, lo ricordano come una persona umile, sempre tra la gente. Oggi sta provando a cambiare la Chiesa. C’è bisogno di cambiamento. Basti pensare che quando è stato eletto ha chiesto alla folla presente a piazza San Pietro che pregasse per lui. Per noi argentini che lo conosciamo non ci stupiamo dei suoi comportamenti. Sono esemplari. Anche quando è stato a capo della Chiesa argentina voleva essere parte integrante della gente”.

E aggiunge: “Ha dato subito dei segnali importanti e vuole provare a dare alla Chiesa credibilità. Purtroppo gli avvenimenti recenti hanno portato i fedeli, ma anche la gente comune, ad allontanarsi dal culto della fede. Lui, ad esempio, non vuole vivere nell’oro quando c’è gente che muore di fame. La Chiesa e il mondo esterno vanno in parallelo. Io credo molto nella religione e penso che a volte nulla accada per caso. La mia mamma mi ha insegnato ad essere positiva e pregare”.

Natalia ha gli occhi lucenti quando parla del nuovo Pontefice: “Lui ha scelto l’anello del Pescatore non d’oro ma d’argento, ha rifiutato la croce d’oro e non ha voluto la papa-mobile. Ha voluto dare per primo l’esempio ed abbattere i costi superflui. Josè Mario Bergoglio non ha mai usufruito dei privilegi anche quando era cardinale e ora vuole proseguire su quella strada. Vuole tornare a portare la Chiesa dalla parte della gente. Mi piace ascoltare le sue parole. L’Argentina ha il un suo Papa, che è il Papa di tutti. L’Argentina ama questo Papa per ciò che è”.

L’atleta in forza alla Volley 2002 ricorda quel memorabile mercoledì 13 marzo, giorno dell’elezione di Jorge Mario Bergoglio: “Ho finito l’allenamento e ho trovato sul mio cellulare decine di chiamate perse e, messaggini di amici e parenti che mi dicevano che il nuovo papa era argentino”. E racconta: “Quando si è affacciato dalla loggia di San Pietro ho provato una bellissima sensazione: oggi mi sento a casa qui in Italia. Il papa, argentino, parlava in italiano, al mondo. Ed io che ho lasciato la mia terra natia a 18 anni per venire in Italia a lavorare, oggi mi sento protetta, serena”.

Infine Brussa analizza: “Noi siamo sicuri che aiuterà a far rinascere l’Argentina nel mondo. Il Sud America, tranne il Brasile, vive in una crisi profonda. Sono fiduciosa, poiché il nostro Paese vuole e sta iniziando a crescere. Quando si tocca il fondo non è facile risalire. Siamo tutti al fianco di Papa Francesco, ‘uno di noi’”.

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