IHF Volley Frosinone: coach Martinez ci presenta la sfida contro Forlì. In diretta alle 20.30 su Rai Sport 1
Autore: Lega Volley Femminile
20 Dicembre 2013

Quella contro Banca di Forlì è una partita di fondamentale importanza per l’IHF Volley Frosinone. Non che le altre non lo siano, o non lo siano state, ma a questo punto del campionato lo scontro con una diretta rivale per la salvezza non ammette errori: una sconfitta porterebbe le due squadre a 3 punti, polarizzando una lotta a due e, di fatto, relegando le ragazze di coach Martinez, a meno di miracoli, a battagliare per evitare l’ultimo posto, e dunque la retrocessione.

Se, invece, le atlete bianconere dovessero fare bottino pieno (impresa difficile, ma non impossibile) e ripetersi la sera di Santo Stefano contro Busto Arsizio tra le mura amiche (impresa altrettanto difficile, e comunque non impossibile), l’anno solare terminerebbe con nove punti in tasca e una prospettiva assai più rosea per il girone di ritorno. Dopo la bella vittoria casalinga ai danni di Casalmaggiore, le frusinati hanno rimediato un secco 3-0 contro Modena: squadra più forte, sulla carta, alla quale però è stato concesso molto, dopo un primo set tiratissimo. Di questo, e di come affrontare la trasferta delicatissima di Forlì ne abbiamo parlato con coach Mario Martinez.

“La partita di Modena è andata male, e non è facile capire perché: a volte non c’è un solo motivo, ma diversi fattori che operano congiuntamente. Come ci è già successo, non riusciamo a giocare quando il set si mette male, o facciamo errori o andiamo subito sotto col punteggio: perdiamo di concentrazione e non riusciamo a recuperare. Modena, poi, ha un sestetto forte, alto, e se giochi scontato e non riesci a fare le cose ad alto livello, ne approfittano. È un problema che ci portiamo dalle prime partite. Oggi direi che i nostri limiti sono soltanto nell’atteggiamento mentale. Quando giochiamo in casa – ed è più facile per tutti – combattiamo all’altezza di tutte le squadre. Ma siccome è facile fare bene le cose quando tutto va bene. dobbiamo imparare a essere più determinati quando le cose non girano. Per vincere in questa categoria bisogna avere un atteggiamento più duro, determinato, e già dalla prossima partita dobbiamo correggere questi errori. È una partita per la quale non abbiamo alibi.”

Appunto, coach. Che squadra è Forlì?
“Loro giocano una buona pallavolo. Sicuramente soffrono – come soffriamo noi – per non aver trovato ancora un’identità di gioco. Ma di certo, di fronte a un avversario poco aggressivo, o che sbaglia qualche palla di troppo, o fa scelte scontate in attacco, riescono a esprimersi a buon livello. È una squadra giovane, con due o tre innesti di esperienza, come il centrale Paola Paggi, o Carmen Turlea, che gioca ad altissimo livello in questa categoria da tempo, così come la palleggiatrice Giulia Pincerato, che milita in A1 da molte stagioni. Quindi è una buona squadra: è vero che non ha fatto ancora punti, ma è altrettanto vero che ha la qualità per combattere contro chiunque”.

Come la si batte?
“Andando con una mentalità molto aggressiva, e soprattutto non commettendo l’errore di arrivare scariche all’appuntamento: come credo di aver fatto capire alle ragazze lungo tutta questa settimana di avvicinamento al match, ci aspetta una gara tostissima, perché anche loro avranno preparato l’incontro al meglio contro una diretta rivale. Quindi non sarò una passeggiata, anzi”.

La Kidder è abile e arruolabile, per cui i sestetti a disposizione sono due: uno più basso, ma con migliori difesa e ricezione – schierando Giusy Astarita, autrice di ottime prestazioni – e uno più alto e fisico, con la rientrante americana. Su quale si orienterà?
“L’importante non è come inizi una partita, ma come la finisci. Abbiamo la possibilità di scegliere e quindi a seconda di come andrà la partita deciderò come giocare. L’idea è quella: se vogliamo avere un sestetto che sia più di controllo della palla, una squadra con più difesa, allora sicuramente è Giusy Astarita che deve stare in campo. Kidder non l’ho fatta giocare ultimamente perché viene da due infortuni alle caviglie, quindi abbiamo deciso, anche con lei, di non forzare il rientro, di non accelerare, per averla in perfetta forma nel momento topico di questa prima fase del campionato, e in questa settimana stiamo vedendo infatti la migliore Kidder. Ma è importante avere alternative; anche l’ingresso di Virginia Spataro ha dato una certa fluidità, e disciplina a muro. Abbiamo anche la possibilità di Sonja Percan in posto 4, insomma: abbiamo diverse opzioni”.

Spulciando le statistiche sembrerebbe che l’IHF stenti soprattutto a muro…
“A leggere i freddi numeri, in verità, ci si accorge che andiamo male in tutti i fondamentali: raggiungiamo appena il 28% di squadra in attacco, ed è questo il settore in cui dobbiamo migliorare tanto e, anche se non è facile, in breve tempo. A muro stiamo segnando progressi: contro Casalmaggiore, Modena e Novara abbiamo fatto più muri-punto delle avversarie, ma il problema è che se con le grandi squadre non sei pungente in attacco dai sempre alle avversarie la possibilità di rigiocare, e se le avversarie hanno forti terminali in attacco i contrattacchi diventano punti”.

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