Ora che le luci si sono spente e il sipario è calato tracciare i bilanci di rito appare quasi come sottolineare la grandezza di una stagione, quella della Pomì Casalmaggiore, che nel territorio casalasco-viadanese non si esagera definire storica. Al primo anno in A1 la squadra rosa ha conquistato trenta punti, frutto di dieci successi, ed ha centrato il settimo posto restando in corsa sino alla fine per piazzamenti ben più prestigiosi. La coda della regular season, con la sconfitta al cospetto di Novara, che ha sbarrato la strada alla conquista della sesta piazza, non ha minimamente scalfito un’annata agonistica che resta oltremodo positiva.
Ne è convinto colui che per mesi ha lavorato sodo con un gruppo giovane e di belle prospettive, esaltandone le qualità e difendendone sempre ad ogni costo le prestazioni anche nelle sconfitte, mister Alessandro Beltrami. “Sono orgoglioso – attacca il tecnico di Omegna – di aver allenato questo gruppo e di quello che sono riuscite a fare le ragazze nel corso della stagione, della crescita che hanno mostrato, del ’cuore’ che ci hanno messo. Il risultato è la diretta conseguenza di questo atteggiamento e delle loro innegabili qualità tecniche”.
Queste ultime sono emerse in tutta la loro pienezza? “Ho creduto e credo tutt’ora che questo gruppo avesse grandi potenzialità, il problema era riuscire ad esprimerle, a farle funzionare insieme, forse in alcuni casi bastava poco di più per cogliere altri importanti risultati oltre a quelli raggiunti anche su campi proibitivi, ma penso che ognuna abbia dato tutto quello che aveva”.
Hai avuto il privilegio di allenare una squadra giovane, quanto ha inciso la carta d’identità di molte delle giocatrici sulle prestazioni e sui risultati? “Ha inciso eccome – prosegue Beltrami – oltre della giovane età, parlerei anche della scarsa abitudine a giocare con formazioni di alto livello. Nella gestione di alcuni momenti chiave si è peccato di ingenuità anche se in alcuni la voglia di emergere di queste ragazze ne ha esaltato coraggio e spregiudicatezza”.
Quali sono i momenti bui che vorresti cancellare e quelli esaltanti della stagione che invece ti senti di ricordare con piacere? “Sicuramente le sconfitte con Novara resteranno macchie difficili da cancellare, le vittorie con Busto, Bergamo e Modena i passaggi da ricordare per sempre. Il mese di Gennaio si è rivelato di difficile gestione, ci siamo trovati gioco forza a provare ad alzare l’asticella delle nostre prestazioni ma questo ha prodotto importanti risultati nei mesi seguenti quando siamo riusciti a produrre quel che ci eravamo prefissati come gioco infilando quattro successi consecutivi e ponendo le basi per il settimo posto finale”.
Un settimo posto al quale la Pomì è stata ‘condannata’ dopo la sconfitta nell’ultimo turno di regular season con Novara, convinto della sua superiorità? “Non credo che Novara fosse in valore assoluto migliore di noi, soprattutto alla fine, dove molte nostre potenzialità erano divenute realtà, credo solo che dalla sua avesse più esperienza nei singoli, maggiore gestione delle situazioni critiche, i due set persi ai vantaggi sono li a dimostrarlo”.
La società, volendoti come allenatore, non ha mai nascosto il desiderio di iniziare un ciclo, un tecnico giovane ed emergente per una squadra giovane e votata al futuro. C’è la disponibilità a continuare questo progetto e se si cosa servirebbe per dargli un seguito e puntare ad una crescita in termini di risultati? “Sono molto felice di aver fatto la scelta di sedere sulla panchina di una squadra come Casalmaggiore, ringrazio la società che ha creduto in me, non era scontato. Mi hanno lasciato lavorare, e spero che i risultati e la crescita delle ragazze abbia ripagato la fiducia. Certo che vorrei continuare, soprattutto sperando di mantenere alcune delle pedine che sono cresciute con noi questo anno per dare continuità al lavoro appena iniziato”.
Chiudiamo con un parere sull’ambiente, su Casalmaggiore che per la prima volta si è affacciata ai massimi livelli pallavolistici nazionali, sulla società e sul pubblico. “Sono stato accolto come meglio non avrei potuto sperare, l’ambiente e il pubblico si sono affezionati molto a noi, alla squadra nel corso dei mesi, è stato davvero bello vivere questa esperienza. La società ha mostrato grossa disponibilità e pazienza, anche nei momenti più bui, e ha fatto sentire la sua presenza, sempre, questo non è poco. Colgo l’occasione per ringraziare tutti, partendo dalle ragazze, dal mio staff, società, giornalisti, fino ad arrivare alle persone più anonime e che hanno lavorato dietro le quinte favorendo il risultato finale, ognuno ha dato il proprio contributo alla causa, piccolo o grande che sia e che fa parte del grande totale che è stata la nostra stagione”.