Sei arrivata quasi per caso nel mondo dello sport, ora potresti essere una degna discendente di Fryderyk Chopin….
La via della musica ad un certo punto è arrivata ad un bivio, e ho preferito abbandonarla per preferire la pallavolo.
Una disciplina che inizialmente non ti piaceva affatto.
Proprio così. Ricordo che avevo 14 anni, era inverno e non si andava a scuola. Dal momento che non c’era niente da fare, ho provato a palleggiare, ma ne rimasi disgustata. Poi un allenatore mi notò perché ero piuttosto alta ed insistette perchè cominciassi a giocare. Se alla fine accettai, il merito è stato di mia madre che mi convinse facendomi i soliti discorsi sulla salute, che lo sport fa bene, etc. Posso dire che è stata la pallavolo a “pescare” me e non il contrario.
E alla fine sei arrivata anche in Nazionale, niente male davvero.
Ne faccio ancora parte. Ho cominciato nel ‘94 con la juniores e ci sono restata per tre anni. Nel ‘96 sono stata chiamata nella nazionale maggiore che partecipò agli europei in Turchia, dove ci classificammo al terzo posto. Poi l’esperienza con la maglia della Polonia è proseguita nel biennio 98/2000 e dopo un’interruzione di due anni è ripresa fino ai giorni nostri.
I successi che ricordi con più piacere?
Nel 2001, quando militavo nello Staz Mielec, abbiamo raggiunto il secondo posto in classifica ed io ho fatto un’ottima figura. Ma l’anno migliore in tutti i sensi è stato il 2004: a giugno mi sono sposata, poi c’è stato l’arrivo qui in Italia, la culla del volley mondiale.
Quali sono le prime impressioni su questo campionato?
Nel vostro paese un club concentra i suoi sforzi sulle atlete, crea uno spirito di gruppo, fa il possibile affinché tutte stiano bene e possano allenarsi senza preoccupazioni. Insomma c’è quella professionalità che manca in altre nazioni come la Polonia o la Slovacchia.
Sei sempre stata una giocatrice di banda?
Ho cominciato come centrale, dopo due anni sono diventata schiacciatrice. Ho tanto ancora da imparare, vorrei migliorare in ricezione e a muro, con la battuta mi sento soddisfatta ma posso fare ancora di meglio.
L’ambiente tortoliese ti sta piacendo?
A parte lo stress iniziale, dovuto ad ovvi motivi di adattamento, ora posso dire di stare bene. Le ragazze sono molto buone con me, mi aiutano per ogni cosa, ma ripeto, prima imparo l’italiano, meglio è. Ho avuto modo di vedere anche il vostro bellissimo mare, io amo il sole, l’ambiente mi piace.
Musica, lettura e poi… Coltivi altre passioni?
In Polonia ho studiato due anni per conseguire il titolo di fisioterapista. Ora che sono in Italia, cercherò di approfondire la materia entrando in contatto con la vostra realtà.