Michela Ricciardi lascia la Volalto. Nella giornata odierna, infatti, la forte atleta casertana ha raggiunto un accordo sino a fine stagione con il Sabaudia, club militante in B2.
La scelta dell’oramai ex volaltina è stata puramente dettata dalla sua ferma volontà di giocare di più e, soprattutto, di poter giocare in tempi relativamente brevi in pianta stabile in serie A.
“Purtroppo – spiega la Ricciardi – io nasco come centrale ed in quel ruolo sino alla B1 spesso, grazie anche alle mie doti nel salto, sono riuscita a fare la differenza. Nella massima serie queste qualità non bastano più. Occorre l’altezza. Bisogna essere decisamente più alte del mio metro e settantotto. Da qui, allora, la mia scelta di cambiare ruolo e scegliere di giocare in posto 4”.
Detto così sembra semplice, ma in realtà significa reinventarsi completamente come giocatrice. “Ma tanta è la mia voglia di poter giocare in A che sono pronta a scalare la montagna”. A Caserta in quella posizione era coperta dalla Percan e, seppur in allenamento, spiava i movimenti della campionessa croata, serviva la prova del campo, la pressione delle partite e sessioni tecniche a lei dedicate per divenire giorno dopo giorno padrona del nuovo ruolo.
“Tutte cose che oggettivamente e giustamente non potevo avere. Da qui, allora, la mia decisione di cercare una squadra che mi desse la possibilità di crescere e di potermi esprimere in questo nuovo ruolo”. Belluno, Catania e Sabaudia si erano fatte avanti per assicurarsi i suoi servigi. Alla fine la scelta è caduta sul club laziale.
”Ringrazio tutti per la stima dimostrata, vado a Sabaudia perché colpita dall’ambiente molto cordiale e da una allenatrice molto preparata che ha palesemente espresso la sua volontà di vincere questa scommessa insieme a me”.
Ricciardi non dimentica un ultimo saluto alle sue ex compagne. Quelle con le quali ha condiviso il sogno della promozione, l’esaltante cavalcata che ha portato il club rosanero dai campi di Pirma divisione al taraflex della serie A.
“Spero di rivederle il più tardi possibile, diciamo tra un paio di stagioni. Il tempo che la Volalto si salvi e rafforzi al sua presenza in serie A ed io diventi sempre più brava in posto 4 si da potermi giocare le mie carte anche nella massima serie. Le abbraccio tutte, soprattutto perché anche loro mi hanno incoraggiato a prendere questa strada. Impegni permettendo cercherò di venire a tifare al palazzetto. La Volalto è sempre casa mia e sarà sempre nel mio cuore”. C’era quando batteva i suoi primi vagiti ai tempi della Pgs salesiana Don Rua, c’era lo scorso giugno nell’apoteosi della promozione”.
“Per questa maglia ho dato tanto e ricevuto altrettanto, il mio vuole essere solo un arrivederci”. Infine i saluti a chi con lei ha condiviso questi meravigliosi anni in rosanero
“In primis Melina Salzillo e Federica Barone, compagne di una vita, poi Tonino il custode, il nostro addetto stampa Antonio Luisè, Gaetano Natale, Gaetano Cinque, Pasquale Moschetti, Pasquale D’Aniello, il mitico presidente Agostino Barone e la sua speciale metà, Anna Maria Ventrone. Il gruppo del manicomio accanito e tutte le persone che mi hanno sempre sostenuta e hanno sempre creduto in me in particolar modo il mio tifoso numero uno, Massimo Barone. Grazie a tutti.”
Arrivederci Michela. Arrivederci madame Butterfly