Una corsa ad ostacoli quella della Bakery Piacenza, che dopo aver brillantemente superato le prime quattro barriere del girone di ritorno, conseguendo anche due successi con team d’alta quota come Bolzano e Trento, proverà a vincere anche lontano dal palazzetto di casa.
Cambiano gli avversari, ma la compagine di Andrea Pistola ha sempre il medesimo obiettivo scalfito nella mente: lottare con tutti per tenere a distanza le tre formazioni che chiudono la classifica. Il passo in avanti a livello di gioco e di punti fa ben sperare per l’immediato futuro, ma in un campionato maledettamente complicato come la serie A2, il calendario non ammette soste. Il prossimo ostacolo della corsia biancorossa si chiama Corpora Aversa. Altra sfida senza i favori del pronostico. Il fatto che Aversa stia attraversando una fase difficile, con un solo successo nelle ultime quattro partite ha poca rilevanza. Le campane sono partite con ben altre ambizioni rispetto a quelle della Pallavolo Piacentina: al Pala Jacazzi, domenica alle 18:00, servirà ancora la miglior Bakery. Il tecnico Andrea Pistola fa il punto della situazione.
Soddisfatto dell’ultima prestazione con Trento?
Sono veramente felice per come si sta comportando la squadra. Finalmente stiamo raccogliendo qualcosa di quello che prepariamo durante la settimana in palestra. Dal punto di vista tecnico-tattico abbiamo interpretato la gara nel modo corretto. Penso sia una prova di carattere, perché dopo r essere state rimontante nel secondo set, ed aver subito il contraccolpo psicologico nel terzo, le ragazze sono riuscite a reagire e non era semplice.
Dove avete fatto la differenza?
A mio modo di vedere abbiamo fatto molto bene in battuta e nella fase muro – difesa. Siamo mancati, in alcuni momenti, in attacco, ma era inevitabile contro una squadra che difensivamente lavora molto bene. Io ho visto una squadra che per 4 dei 5 set disputati ha giocato meglio di Trento. Direi che il successo è meritato e ci ha permesso di portare a casa altri due punti molto importanti. Ora dobbiamo continuare su questa strada.
Qual è il prossimo step per la tua squadra?
Ci vorrebbe una maggior consapevolezza nei propri mezzi e, a volte, anche maggior cattiveria in alcuni frangenti della partita per approfittare delle difficoltà dell’avversario: purtroppo a volte abbiamo dei cali di lucidità e commettiamo errori grossolani che rischiano di costarci caro in termini di punti.
Come hai fatto a trasformare 12 giocatrici in un gruppo affiatato?
Le ragazze hanno capito che serviva qualcosa in più, a cominciare dall’amalgama. Ho chiesto loro di trovare un’unità di intenti, senza la quale è impossibile giocare come una squadra e questo devo dire che è stato fatto. Probabilmente all’esterno questo fattore può apparire superficiale o secondario, ma per me è la prima cosa che una squadra deve fare. Per farlo ci siamo posti degli obiettivi comuni da perseguire e questo ha cementato ulteriormente la rosa.
Che gara ti aspetti con Aversa al PalaJacazzi?
Una partita molto difficile contro una squadra che viene da uno stop e vorrà subito rifarsi.Non dobbiamo dimenticare che Aversa è stata costruita per restare ai vertici della classifica, vista l’esperienza delle giocatrici che hanno a disposizione. A differenza di Trento che poggia parecchio sulle prestazioni di un singolo come Marchioron, qui tutto il collettivo può crearci problemi. Sono ben attrezzati in tutti i ruoli e non sarà semplice metterle in difficoltà. Noi però scenderemo in campo con le stesse convinzioni delle ultime gare disputate.