Giunto a Caserta alla vigilia dell’ultima gara del girone di andata, con al squadra pericolosamente sull’orlo di una crisi di nervi ed una classifica a dir poco deficitaria, ha saputo dare una scossa al gruppo. Ben presto ha saputo imprimere la sua mano e la sua filosofia di gioco. Stiamo parlando di Emiliano Giandomenico, tecnico romano dalle grandi doti umane, tecniche e motivazionali. In tre mesi all’ombra della Reggia, la sua storia in rosanero racconta di prestazioni importanti contro squadre decisamente ben attrezzate, punti sfumati per sfortuna, match giocati sino all’ultima palla, vittorie. Era arrivato ad un passo dall’impresa sportiva, poi la nave volaltina si è arenata ad Olbia ed è mancato il lieto fine. La storia del club campano è, però, ben lungi dall’essere arrivata al capolinea. Tante esaltanti pagine dovranno ancora essere scritte.
Coach, è’ passata poco più di una settimana dalla fine della stagione regolare. Smaltita la delusione?
Non completamente, ma non è più opprimente come prima. Ora sono più concentrato sull’analisi degli aspetti tecnico-tattici e di gestione che mi permetterà di crescere come tecnico e come persona.
A mente fredda, è possibile esprimere un giudizio su quanto fatto?
Il giudizio che esprimo è decisamente positivo. Sono arrivato a Caserta a Gennaio e trovai una squadra sfiduciata, disorientata ed una società profondamente depressa. In tre mesi, con il grande impegno quotidiano di tutte le ragazze, del mio staff tecnico e con il lavoro ammirevole di tutta la dirigenza le cose sono cambiate radicalmente, tanto da mantenere viva la possibilità di salvezza fino alla gara di Olbia.
Per te ci sono 15 punti in tredici partite. Bilancio assolutamente in attivo.
Senza dubbio, ma credo che avremmo potuto farne 6-7 in più ed ora staremmo parlando di salvezza.
Cosa ti ha rammaricato di più di questo triste epilogo di stagione?
Non aver potuto lavorare come avrei voluto sul gruppo. Esso va formato, educato, cresciuto giorno dopo giorno a cominciare dall’inizio della preparazione estiva. Gran parte delle nostre sconfitte derivano, a mio parere, da questa grave mancanza
La vittoria più bella?
Quelle ottenute contro squadre decisamente ben attrezzate e penso ai successi con Rovigo o il Club Italia, ma i tre punti conquistati a Piacenza, team che ha dimostrato tutto il suo valore ottenendo la salvezza diretta, sono stati molto importanti.
La sconfitta più bruciante?
Quella con Monza. Contro le brianzole abbiamo espresso un’ottima pallavolo al cospetto di una corazzata molto accreditata, giocando meglio di loro ma senza raccogliere punti
Come ti sei trovato a Caserta?
Mi sono sentito a casa. Bellissima città, gente dal cuore grande e molto disponibili, persone davvero serie e umili, dal presidente Agostino Barone a tutto il suo staff. Li ringrazio tutti come ringrazio i nostri tifosi per averci sempre sostenuto ed emozionato
Il futuro della Volalto. Presto per parlarne?
Assolutamente. Non è sbagliato affermare che Caserta e la Volalto avranno un grande futuro pallavolistico. il meglio deve ancora venire!!!