Tre scudetti, due coppe Cev, due supercoppe italiane e una coppa italia. Oltre a 38 presenze con la nazionale italiana. Bastano due righe per sentire nettamente il rumore del primo botto scoppiato dal Neruda in vista del prossimo campionato di A1. Alla corte di Fabio Bonafede, infatti, arriverà la centrale Ilaria Garzaro, 28 anni e un curriculum che la inserisce di filato tra i punti di riferimento per una squadra che vuole salvarsi.
L’ultima stagione l’ha trascorsa a Scandicci nelle fila di una squadra capace di imporsi con buoni risultati sul proscenio più prestigioso del volley italiano. D’altronde la sua storia parla chiaro: i campi di peso della Penisola e dell’Europa non la spaventano di certo.
Nata a Noventa Vicentina muove i primi passi della sua carriera nel Riviera Volley Barbarano per poi spostarsi al Club Italia forte di potenzialità di spessore. L’esordio in A1 arriva nel 2004/2005 con Forlì dove resta per tre stagioni. Nel 2002, invece, è premiata come miglior muro all’europeo juniores. Nel 2007 si sposta a Pesaro dove, assieme al ds di Bolzano Piero Babbi, scrive la favola della Scavolini vincendo tre scudetti consecutivi, una coppa italia, due supercoppe italiane e la coppa Cev nel 2008. Arriva anche la prima convocazione in Nazionale. Nel 2010 ecco il passaggio a Urbino per due stagioni e un’altra coppa Cev in cascina. Nel 2012 è a Villa Cortese per poi passare a Busto Arsizio e, infine, Scandicci. In Toscana nell’ultima stagione ha inanellato 22 presenze portando a casa 152 punti.
“Conosco Piero Babbi, ho lavorato con lui tre anni a Pesaro e per me è una garanzia. Quando ho saputo che Bolzano cercava lui non ho avuto dubbi: ha grandi valori sportivi e con lui si può crescere. Poi ho sentito parlare benissimo della società altoatesina, so che vuole fare bene e per me è un grande stimolo”.
Arrivi da Scandicci dove avete saputo portare a termine una stagione positiva nella massima serie. Quali sono gli ingredienti per riuscire anche qui in questo obiettivo? “Siamo riusciti a creare un gruppo buonissimo dentro la palestra e fuori. Credo che unire tante ragazze che non si conoscono sia difficile, ma abbiamo saputo darci una mano in ogni istante. Poi, mano a mano che passano i giorni, diventa più semplice. Credo che anche a Bolzano dovremo lavorare per ricreare questa alchimia”.
Sarà un anno con aspettative personali importanti per Ilaria. “Voglio crescere, lavorare bene sotto il profilo tecnico. Ho 28 anni e voglio costantemente progredire: è sempre quello lo stimolo più grande per fare bene e crescere ogni giorno in palestra”.