Valentina Soriani cede i gradi di capitano a Natalia Serena, che diventa il capitano del Fenera Chieri ’76 per la stagione del debutto in A2.
La similitudine che meglio riassume questo momento è il passaggio del testimone nella staffetta: una scelta pienamente condivisa fra due giocatrici che stanno correndo la stessa corsa, e saranno entrambe imprescindibili punti di riferimento per tutto l’ambiente biancoblu.
Senza tergiversare oltre, spazio ora alle parole di Valentina e Natalia per spiegare le ragioni della scelta e il loro stato d’animo.
Valentina Soriani: «È una riflessione autonoma e spontanea che ho maturato primo di tutto dentro di me, senza pressioni di nessuno. È stata una riflessione sul mio ruolo all’interno della squadra, e sulla fortuna di avere accanto persone con più esperienza e tanti anni in un campionato come quello che affronteremo. L’A2 è per me una novità assoluta, di sicuro incontreremo difficoltà e ci sarà da faticare. Ho pensato che in un situazione come questa fosse importante un punto di riferimento con più esperienza della categoria, per sapere cosa servirà fare e come lavorare. Non ho avuto nessun tipo di remora, né da parte mia lo sento come un passo indietro: è un altro punto di vista su come si possono fare le cose, è essere capitano in un modo diverso. Darò tutto l’aiuto possibile a Natalia per farle conoscere meglio la società, le ragazze, l’ambiente. Andremo avanti insieme».
Natalia Serena: «Ho abbastanza esperienza, ho fatto il capitano per tanti anni in diverse squadre, mi sento pronta per farlo anche qui sebbene per me sia una società nuova. Sarà sicuramente una collaborazione con Valentina, mi aiuterà a conoscere meglio la società e gestire tutto al meglio. Più che una guida, per me lo spirito del capitano è essere una figura di riferimento sempre pronta a prodigarsi per le ragazze nei momenti di difficoltà, è essere qualcuno che aiuti a remare tutti insieme. Sono contenta e onorata che la società si affidi a una persona che ancora conosce poco, fidandosi del giudizio di Max con cui già avevo fatto il capitano 15 anni fa. È bello per me confrontare queste due fasi, come facevo il capitano a 20 anni e come lo faccio ora a 35: senz’altro mi sento cresciuta. Ho accettato questo ruolo con grande piacere e voglio essere all’altezza della situazione».