Mai fidarsi delle neopromosse, specie al debutto. Lo sa bene la Lardini, che un anno fa entrava in maniera dirompente nel campionato di A2, rovesciando in tutto e per tutto il match con Pavia. Quasi per una sorta di legge del contrappasso, la formazione filottranese stavolta ha dovuto fare i conti con l’energica sfrontatezza di un Chieri che ha confermato quanto la gara d’esordio possa essere di difficile lettura.
Non è un caso, forse, se le cinque new entry nel secondo campionato nazionale abbiano messo complessivamente insieme 7 punti e chi ha perso (Palmi e Cisterna) ha comunque fatto venire i brividi a Monza e Soverato. Tuttavia, al dunque, le analisi empiriche lasciano spazio ai dati di fatto concreti: l’indiscutibile qualità della Fenera, il poco cinismo di una Lardini che comunque avrebbe potuto scrivere sul tabellino della giornata d’esordio un risultato ben diverso dall’1-3 finale. In fondo alla prima di ventisei battaglie resta così “un po’ di rammarico – ha commenta coach Andrea Pistola nel dopo partita – perché abbiamo sprecato un’occasione, soprattutto nel secondo set che avevamo in pugno.
L’incontro di Chieri ha dimostrato che non abbiamo ancora una profonda conoscenza di squadra, specie per gestire determinati momenti della gara. Siamo mancati in alcune situazioni tattiche, specie nella fase di contrattacco da posto quattro dove abbiamo fatto molta fatica, ovviamente anche per merito di Chieri”. Correggere per crescere: teorema elementare ma necessario, specie tenendo conto di una squadra “parecchio nuova.
Ci sta di fare un po’ di fatica ad inizio campionato su alcune situazioni”. Alcune delle quali sono indiscutibilmente da tenere buone per il futuro. Come l’atteggiamento di squadra. “E’ stata indubbiamente positiva la reazione avuta anche dopo lo 0-2: le ragazze hanno cercato di reagire per rimanere in partita”. Non solo, perché poi c’è il fattore ambientale, l’avvolgente calore di una tifoseria che nemmeno in Piemonte ha fatto mancare il suo sostegno. “L’incitamento dei tifosi è per noi molto importante, sappiamo che c’è una base che ci segue ovunque. Stavolta non siamo stati alla loro altezza, anche se l’impegno in campo l’abbiamo messo”.