Proprio nella giornata di ieri, 16 febbraio, Sara Bertolini ha tagliato il traguardo dei cinque mesi ferma ai box a causa di uno strappo muscolare.
«Purtroppo sembra che i miei addominali non mi vogliano proprio permettere di giocare in questa serie A1 – scherza la giocatrice nata e cresciuta nelle fila del Neruda Volley
– ma adesso il peggio sembra passato. Mi sento meglio ed ho cominciato con la preparazione, da quasi un mese lo strappo si è richiuso ed ho potuto ricominciare a fare qualcosa in palestra. Adesso, a fine mese, dovrei poter tornare a lavorare a pieno regime ed essere così a disposizione del gruppo in questi ultimi mesi». Dopo questi mesi vissuti dalla giocatrice altoatesina nell’insolito ruolo di “capitano non giocatore”, come accade nel tennis, la data del suo rientro si avvicina. Proprio adesso che si entra nella fase calda della stagione, quella che determinerà la conquista della salvezza, obiettivo stagionale del Südtirol Neruda Bolzano. Un traguardo ancora ampiamente alla portata della squadra arancioblù.
«Noi nella salvezza ci crediamo così come ci abbiamo sempre creduto, fin dal primo giorno – prosegue Bertolini
– questo gruppo non ha mai mollato e non lo faremo fino alla fine. Lotteremo fino in fondo e questo è l’importante, che la squadra sia motivata e creda nella proprie potenzialità, l’impatto con l’arrivo del nuovo allenatore Stefano Micoli è stato positivo, si lavora bene. Adesso ci aspettano due partite contro Club Italia e Vicenza che sono due scontri diretti molto importanti». A cominciare dall’impegno in programma domenica, alle ore 17, al PalaYamamay di Busto Arsizio contro le giovanissime del Club Italia.
«Si tratta di una squadra con una età media molto bassa – continua –
ma davvero molto competitiva. E possono ancora crescere tanto, in quest’ultima parte di stagione ed in futuro: all’andata ci hanno battuto, noi abbiamo tanta voglia di riscattarci di quella sconfitta e soprattutto di incamerare punti importanti per la salvezza. Ricordo che anche lo scorso anno, in A2, le partite contro di loro sono sempre state molto combattute e tirate, immagino sarà così anche domenica: essendo un gruppo giovane possono ancora crescere molto ed hanno qualche alto e basso normale per l’età, dovremo essere brave ad approfittarne». Insieme a Kathrin Waldthaler la centrale di Bronzolo, classe 1991, rappresenta l’anima altoatesina di questa squadra. La giocatrice presente in tutta l’incredibile scalata che ha portato le arancioblù dai campionati regionali all’Olimpo della serie A1.
«Se qualche anno fa qualcuno mi avesse detto che avrei giocato in A1 con il Neruda avrei chiesto il titolo di questo film di fantascienza – scherza Sara
– invece poi è diventato tutto vero. Non mi sarei mai aspettato che la squadra del mio paese, Bronzolo, arrivasse fino a questi livelli, una cavalcata incredibile. Ed è molto bello vedere come in Alto Adige abbiamo risvegliato la passione e l’attenzione per la pallavolo femminile: negli anni scorsi avevamo un bel seguito ed è stupendo vedere come il pubblico non manchi mai a seguirci anche in questa stagione più complicata delle precedenti. Ne parlavo con una nostra tifosa storica domenica scorsa, a margine dell’incontro con Scandicci, anche in quella occasione al PalaResia c’era un bel pubblico, caldo. Lotteremo fino alla fine per regalare loro questa gioia per tutti che sarebbe la salvezza».
In allegato una fotografica, scattata da Riccardo Giuliani per Get Sport Media, di Sara Bertolini.