Lega Volley Femminile
22/11/2024
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Si chiama “ Tutti giù per terra” la campagna nazionale promossa dal Comitato Italiano per l’Unicef. Essa vuole essere una riposta, un segnale alla quale possono aderire tutti coloro che non sono inermi dinnanzi ai bambini che continuano a morire nel Mediterraneo. Una campagna che invita a sdegnarsi con un semplice gesto: sedendo per terra per qualche minuto.
Anche la Kioto VolAlto Caserta ha deciso di portare il suo contributo. Da sempre vicina e sensibile a tematiche che riguardano il sociale, il club rosanero vuole così sottolineare il suo no forte e deciso alle tante troppe morti bianche del Mediterraneo.
Domani sera, mercoledì, prima dell’avvio del match che la vedrà opposta alla My Cicero Pesaro, le ragazze della Kioto si accomoderanno sul taraflex per 30” circa. Immagini e foto saranno, poi, pubblicate sui propri canali social, insieme all’hastag # tuttigiuperterra
L’iniziativa è nata dal gesto forte compiuto il 30 gennaio scorso da due squadre di calcio della serie B greca, Ael Larissa-Acharnaikos, i cui giocatori durante la partita si sono seduti per due minuti a terra per denunziare la criminale indifferenza dell’Europa di fronte alla strage quotidiana di bambini che annegano nell’Egeo.
Alla campagna #TUTTIGIUPERTERRA hanno già aderito diversi club sportivi, ma anche personaggi dello spettacolo come accaduto durante l’ultimo Festival di Sanremo.
”Nel 2015, si legge nella nota informativa oltre 800 bambini sono morti e quelli sopravvissuti vivono nei campi fra disperazione ed esclusione. Chi crede che la vita vada rispettata e che i Bambini, TUTTI I BAMBINI, siano il futuro del Mondo – che il Mondo abbia un futuro – chi crede che l’umanità sia una, si sieda con bambini, mamme e amici per un po’ sulla nuda terra . In uno dei tragici sbarchi a Lampedusa una madre finì in mare mentre stava dando alla luce la sua creatura e sprofondò nel fondo dell’Oceano, trascinata dal cordone ombelicale. Su una spiaggia, un bimbo a faccia in giù finiva di vivere e tutti piangemmo; ma ciò sta avvenendo ogni giorno e non ci interessano più come avviene per le morti per fame sete malattie e guerre nel Terzo Mondo: fatti di vergona. Ma se l’ordinario è morte, indignarci vuol dire ricordare che siamo nel Mondo un unico popolo di Dio, destinato a vivere insieme sull’unico Pianeta che abbiamo. Sedetevi dunque per terra in silenzio, scattate una foto e trasmettetela all’indirizzo email del Comitato. perché l’Unicef possa considerarvi testimoni di solidarietà per i bambini che muoiono. “