Valeria Papa bentornata a Bolzano: un posto che, visti i trascorsi, non sarà una città “normale” per lei?
“Decisamente no, Bolzano ed il Neruda sono sempre rimasti nel mio cuore. Sono molto contenta che quest’anno si siano create tutte le condizioni ed i presupposti affinché potessi tornare a vestire questa maglia. Lo scorso anno le nostre strade si divisero perché da entrambi le parti forse c’era la necessità di cercare stimoli nuovi, può capitare, adesso credo sia il momento giusto per entrambi di ritrovarci e di tornare a camminare insieme. Torno nel posto dove ho espresso la mia miglior pallavolo e dove ho ricordi indelebili, con la speranza di costruirne altri ancora più belli insieme”.
Con il Neruda ha giocato in B1 ed in A2, ora questo binomio vincente si metterà alla prova con un campionato però molto diverso come la A1.
“E’ vero che la A1 rispetto a tutte le altre categorie è un altro mondo e la stagione scorsa a Busto Arsizio mi è stata molto utile per crearmi un bagaglio di esperienze importanti. Mi sono messa alla prova ed ho lavorato su tanti aspetti, è stata per me una esperienza molto importante e sono quindi molto curiosa di affrontare una nuova stagione nella quale poter far fruttare tutto quello su cui ho lavorato lo scorso anno. E di far parte di questo nuovo gruppo con un nuovo allenatore, di cui mi han parlato tutti molto bene”.
Servirà solo un po’ di tempo, ovviamente, per amalgamare tutte le nuove ragazze visto che sarà un gruppo nuovissimo.
“Sì ma quello è normale, alla fine tante squadre in questa estate hanno cambiato tanto e ci saranno moltissimi roster rinnovati e come in tutte le annate all’inizio servirà un po’ di tempo per costruire i propri equilibri e le proprie certezze di gioco. Ma a Bolzano ci sono tutti i presupposti per lavorare bene, con la giusta tranquillità: una società seria ed organizzata, un ambiente che supporta e segue sempre la squadra… sono convinta che riusciremo presto a costruire un bel gruppo, che potrà regalare delle belle soddisfazioni ai tifosi”.
Cosa le ha lasciato la scorsa stagione, la sua prima in serie A1?
“Da un punto di vista tecnico e tattico aver avuto la possibilità di lavorare con un grande allenatore come Marco Mencarelli è stato molto importante, ringrazio tantissimo Busto che mi ha dato l’occasione di confrontarmi con un torneo di livello assoluto come la serie A1. Credo che aver avuto la possibilità di mettermi alla prova ad un livello così alto e di superare anche dei momenti di difficoltà ti insegna molto e ti aiuti a diventare più forte”.
Quanto grande è il gap fra la A1 e la A2?
“E’ un salto parecchio grande, cambiano tante cose, sia in campo sia fuori. La velocità del gioco, il dover sempre tenere altissima la concentrazione, il non concedere mai niente all’avversario, restare sempre sul pezzo… Sono tutti fattori fondamentali in A1”.
Guardandosi indietro, ai suoi primi tre anni con il Neruda Volley Bolzano, quali sono le prime immagini che ricorda?
“Sarebbe anche troppo facile o banale dire la vittoria della A2 o la vittoria della Coppa Italia di A2. Alla fine porto dentro di me con grande affetto tutto di quei tre anni, a Bolzano ho trovato compagne splendide ed abbiamo sempre creato ottimi gruppi, vivendo sempre ogni annata al massimo del coinvolgimento, provando emozioni forti. Non posso scegliere solo delle immagini, sono stati anni tutti bellissimi ed ora quel discorso ricomincerà”.
In allegato – foto Rubin – un attacco di Valeria Papa in maglia Neruda.