Andrea Ceccarelli, un manager per il Volley Pesaro
Autore: Volley Pesaro
19 Agosto 2017

Il Volley Pesaro presenta, al Palasnoopy, Andrea Ceccarelli, development manager: un nuova risorsa umana per il progetto di crescita societaria.

Dopo un minuto di silenzio per ricordare le vittime della strage di Barcellona e il papà del dottor Benelli, Andrea Ceccarelli, pesarese di nascita ma ormai a Madrid da diversi anni, si presenta:

“Da ex sportivo sentivo la necessità di tornare a fare qualcosa che mi avvicinasse al mondo agonistico e il Volley Pesaro, per quello che rappresenta, mi pare un progetto molto interessante. L’incontro con i due presidenti mi ha aperto un mondo perché ho conosciuto persone che hanno un’idea di pallavolo molto innovativa e che non si ferma solo all’aspetto agonistico. 

La società ha tanto potenziale da esprimere e ciò che mi ha colpito di più è l’importanza che viene data al fattore umano. 

Mi occuperò dello sviluppo di questa realtà e insieme al nuovo addetto al marketing, Giuseppe Albeggiani, abbiamo già tracciato un percorso che sarà lungo ma che non si fermerà ad una sola stagione.”

La A1 è stato un passaggio importante, non solo in campo, la società non guarda solo al passato, ma è concentrata sul futuro, su nuove visioni e percorsi che si possono sviluppare solo se ci sono risorse economiche e persone competenti che ne condividono le idee.

Interviene Barbara Rossi “Di Ceccarelli mi ha colpito la sensibilità e la sua concretezza, il suo essere un uomo di mondo ma ancora legato alle sue origini; da subito ho apprezzato la volontà di Andrea di mettere a disposizione le sue competenze manageriali per il nostro progetto sportivo.”

Andrea Ceccarelli conclude l’incontro parlando di una serie di attività in programma, tra le prime la grafica del nuovo logo: “Vogliamo che il nostro entusiasmo arrivi, a partire dal logo, a tutti. Questa energia positiva deve arrivare in palestra e risuonare, quasi viralmente, in città, tra gli appassionati e non, nelle istituzioni, nelle aziende, nei media, non solo locali, ma anche nazionali e, magari, come successo con la firma di Nizetich, anche internazionali.”

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