Un pomeriggio bergamasco per il commissario tecnico della Nazionale, Davide Mazzanti, che ha fatto tappa in città. Si è trattato di uno degli step che l’allenatore azzurro, vincitore dell’ultimo Scudetto targato Foppapedretti, percorre per confrontarsi con tutte le società di serie A.
Mazzanti ha seguito l’allenamento della Zanetti e si è confrontato con lo staff tecnico rossoblù.
“Proprio un confronto con gli allenatori e le giocatrici è il mio obiettivo – ha spiegato – In particolare, vorrei condividere il programma della Nazionale, che avrà i primi impegni già ad aprile e dureranno fino a settembre. SI tratta di appuntamenti che possono cambiare la programmazione dei club, perciò penso sia giusto condividere con loro quello che sarà l’impegno della Nazionale, per riuscire a programmare al meglio l’attività dei club”.
C’è già una lista di osservate speciali?
“Stiamo finendo di stilare la composizione di due gruppi. Entrambi giovani, uno legato alla linea che abbiamo intrapreso due anni fa, mentre l’altro dovrà tenere conto della partecipazione alle Universiadi e potrà essere composto solo da atlete nate dal 1994 in poi, perciò saranno tutte ragazze giovanissime quelle che prenderanno parte all’attività estiva”.
Non è mancata, da parte di Davide Mazzanti, una riflessione sul campionato della Zanetti Bergamo: “All’inizio ha pagato la mancanza di amalgama, un po’ come tutti, perché non c’è stato molto tempo per lavorare a ranghi completi. E forse, per un gruppo così giovane, ha influito anche il fatto di giocare a Bergamo, in un ambiente tosto per un’atleta giovane. Credo che siano stati questi i due fattori che hanno messo in difficoltà nella prima fase. Ora sta invece prendendo una fisionomia e una filosofia di gioco delineate e più chiare.
In prospettiva, nella corsa ai Play Off, credo che la lotta sia serrata, come è stato per la Coppa Italia. Ora la Zanetti parte però da una situazione diversa rispetto all’inizio del Campionato e secondo me in questo periodo si potranno vedere molti risultati inaspettati. Credo che le big che fanno le coppe dovranno rifiatare. Considerando questi due fattori, la fisionomia di gioco più delineata e qualche risultato imprevedibile, i giochi restano aperti”.